Spostarsi in città
Con qualche settimana di ritardo rispetto ai miei piani, ho finalmente preso la metropolitana, conosciuta qui come MRT, e sono ancora una volta VERY SATISFIED !
Non solo è user friendly ma anche baby friendly.
Comodissimi ascensori ti portano dal livello strada fino ai binari. Sono spaziosi quindi entra anche l'Inglesina !
Le indicazioni sono chiare e tutte in inglese e, sulla mappa, ad ogni fermata è indicato, in un cerchiolino, il costo del biglietto per arrivarci da dove ti trovi. Puoi pagare alle macchinette automatiche che ti danno anche il resto. Cosa si può volere di più dalla vita ?
Delle barriere proteggono da eventuali cadute nei binari e, ai treni, si accede facendo la coda ma obliqua in modo da lasciare prima scendere chi deve.
Se, durante il viaggio, ti viene fame o sete, ogni stazione è dotata di negozietti dove rifocillarsi, e di una farmacia, dovesse servirti il balsamo tigre.
Insomma una vera pacchia. E infatti la sto sfruttando tantissimo in questi giorni per spostarmi da un posto all'altro. Mi chiedo se, un giorno, anche a Milano riusciranno a fare ciò. Dopo tutto, basta copiare.
A Taipei, spostarsi con la MRT, è decisamente più comodo che prendere l'auto anche perchè i taiwanesi, alla guida, sono cattivissimi. Evidentemente scaricano ansie e stress guidando.
Bisogna fare estrema attenzione quando si attraversa, soprattutto con il passeggino, perchè ti sbuca sempre un invasato da qualche parte che ti fa il pelo. Mi è già capitato di lanciare insulti ad alta voce, ovviamente in italiano e pertanto inutili, tra lo sbigottimento generale dei passanti. Solo una volta una tipa si è fermata e mi ha detto : you'l vely light !
Ma la prossima sfida sarà proprio quella di prendere la macchina da sola. Non l'ho ancora fatto. Mi inibisce. E' grande e ha le marce automatiche, cosa che odio. Ho già distrutto l'auto di mio fratello schiacciando per sbaglio l'acceleratore al posto del freno. Dovessi fare la stessa cosa con la nostra, sarebbe una strage. L'ho guidata qualche volta ma sempre con Ido di fianco.
Entrare, qui, nei parcheggi sotterranei è uno dei miei incubi notturni. I posti sono strettissimi e a me rimangono sempre quelli con di fianco un pilastro in cemento armato a cui faccio dei peli pazzeschi. Poco importa che la macchina abbia segnalatori acustici su tutti e quattro i lati per avvisarti se sei troppo vicina. A volte suonano tutti insieme ed è un gran casino. A me servirebbe solo una cosa : il pilota automatico. Ma ce la farò... prima o poi.
Commenti
Posta un commento