Single al concerto

Continua la tradizione delle mie uscite culturali da single e la cosa, confesso, inizia a piacermi.
Iduzzo ha minacciato di accompagnarmi, questa volta, a vedere Zubin Mehta dirigere l'Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, ma so che sarebbe stato in ebollizione fino alla fine dello spettacolo, quindi no grazie.
Si, perchè l'orchestra, fuggita dalla nube radioattiva giapponese, ha riparato a Taiwan dove, domenica al National Concert Hall di Taipei, ha tenuto un concerto celebrativo per il 150mo anniversario dell'unità d'Italia.
Io sono arrivata fradicia, pioveva a dirotto e il taxi mi aveva, come sempre, lasciato dalla parte opposta rispetto all'ingresso, e affamata. Oltre a piatti e tamburi si sentivano anche i gorgheggi del mio stomaco vuoto. Confesso di essere arrivata all'intervallo abbastanza provata dalla fame, ma anche dalle arie di Verdi tratte da I Vespri Siciliani, Luisa Miller e La Forza del Destino. Il solito mini sandwich in vendita al baretto del teatro mi è stato di grande aiuto per sopravvivere a Mahler, nel secondo tempo.
Venti minuti sono a disposizione, tra un tempo e l'altro, per fare pipì, comprarsi qualcosa da inghiottire e, chi vuole, fumarsi una sigaretta. La coda, lunghissima e ordinata, alle toilette delle signore mi aveva fatto desistere la prima volta, ma, domenica non avevo scelta e me la sono fatta, meravigliandomi della rapidità.
Qui hanno un vero e proprio culto della coda. Si mettono in fila per tutto : salire in metropolitana, chiedere informazioni, entrare nei musei. E a volte si tratta di file lunghissime. Sei ore sotto il sole ad aspettare di salire su di un battellino che ti fa' fare un giro di quindici minuti sul fiume. Ma mai nella vita !
Il concerto è terminato con un intermezzo di Mascagni tratto dalla Cavalleria Rusticana. Quando Zubin, richiamato sul palco da applausi scroscianti e tanti bravo, bravo, tra cui quelli della sottoscritta, ha detto : and now a lovely Italian piece by Mascagni, mi è venuto un attacco di nostalgia e di patriottismo preoccupante.
Avrei voluto infilarmi nella custodia del violoncellista e tornare a casa con l'orchestra. Alla fine, sono saltata in piedi e ho applaudito come un'invasata fino a quando si sono riaccese le luci, Zubin è andato a mangiare dei baozzi e l'orchestra ha rimpacchettato tutti gli strumenti. W l'Italia !

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