7 eleven

 

Ce ne sono uno ogni venti metri. Si chiamano 7 Eleven e sono dei mini spacci/supermercati aperti sette giorni su sette e ventiquattro ore al giorno. Insomma, sempre ! Vendono di tutto, sigarette, tè (che qui si chiama chà), giornali e hanno anche un angolo di piatti caldi da asporto il cui odore ti travolge, non appena entri.
Nei 7 eleven puoi anche fare bancomat e ritirare i biglietti acquistati online per spettacoli e concerti.

Io, per esempio, ne ho approfittato subito per verificare il funzionamento della mia nuova cash card.
Peccato che una volta inserita nel minibancomat, incastrato fra il frigo con i baozzi surgelati ed il banco della verdura, non ne sia più uscita. Perdincibacco (termine sostitutivo ai fini del blog), mi sono detta. Con qualche colpetto di tosse, ho cercato di richiamare l'attenzione della tipa alla cassa, ma non è servito a nulla. Poi ho provato ad intonare un Excuse me, cercando il contatto visivo ma nulla. Mi sono quindi diretta alla cassa dove ho gracchiato HELP PLEASE, agitando con una mano i soldi che avevo appena ritirato e mimando, con l'altra, il movimento della carta che non esce dalla fessura. Risposta : TELEPHONE e mi viene indicato il telefono posto sopra il minibancomat. Ma l'ipotesi di affrontare una helpline in cinese non mi sembra, da subito, una strategia vincente. Ripeto : PROBLEM ! English ? La cassiera mi guarda e starnazza qualcosa in cinese. Forse un insulto. Ma nel frattempo vedo apparire dal retrobottega un ragazzone con in mano un pacco di vasetti di yoghurt. Guarda la scena, connette e mi chiede : You need help ? Ma dai, Sherlock, come hai fatto a capirlo ?! Mi indica anche lui lo stramaledetto telefono. Gli spiego che, se ancora avesse qualche dubbio, io non parlo cinese. Could you call for me please ? gli chiedo. Tituba ma alla fine : Yes I can. E come per magia, non appena stacca il ricevitore, blup, la carta viene sputata dal minibancomat. L'avrei baciato. Ma non l'ho fatto. Un semplice thank you mi sembrava più che sufficiente.

Da allora, non appena varco la soglia di questo, che è il 7 eleven più vicino a casa, sono tutti in apprensione temendo che succeda un nuovo inconveniente alla rompiballe caucasica. Spero che le mie lezioni di cinese mi aiutino a rompere il ghiaccio perchè vorrei evitare che andassero in terapia da stress a causa mia. Alla fine, questa è casa loro e sono io che dovrei fare uno sforzo ed imparare la loro lingua. Certo, avrebbero potuto sceglierne una più facile. Ci vediamo spesso perchè, più o meno ogni giorno, approfitto dei tavolini che hanno messo fuori per sedermi e dare la merenda a Mingtai. Anche perchè ormai, lì, incontro la mia "cumpa" (compagnia) delle quattro del pomeriggio. Nell'ordine, una tipa di mezza età con barboncino e palla da tennis da tirargli per poi farsela riportare (grande intrattenimento per Mingtai), una signora anziana con girello e badante, una nonna che compra il succhetto al nipotino e due operai del cantiere qui vicino. Tutti ormai mi conoscono. Salutano Mingtai, mormorano qualcosa di incomprensibile e si siedono vicino pensando probabilmente : ma questa cosa ci fa qui ? Tranquilli, a volte me lo chiedo anch'io.

ps : Il 7 eleven nella foto non è quello a cui faccio riferimento. Pubblicherò un'immagine del luogo e della "cumpa", se possibile, prossimamente.

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