Il pollo


Domenica mattina il cielo era blu, non una nuvola. Peccato che lo fosse solo su Taipei ma, ignari, abbiamo colto la palla al balzo per una gita fuori porta.

Sicuramente, a parte due passi nel giunglo a vedere delle cascate, la parte saliente della nostra giornata è stato il pranzo.
Siamo capitati, per caso, in un villaggio vicino a Ylan, a sud-est di Taipei, dove è tradizione mangiare il pollo.
Perfetto, ci siamo detti, temendo qualche nuovo intruglio locale.
Abbiamo scelto un ristorante con diversa gente in coda (di solito buon segnale), lungo una strada larga come un'autostrada e fiancheggiata dalle solite baracche.

Dopo un buon quarto d'ora, seduti in attesa di eventi, una coppia vicino a noi ha avuto pietà e, facendosi forza con l'inglese, ci ha fatto capire che se non fossimo andati ad ordinare al banco all'ingresso, avremmo potuto aspettare l'orario di chiusura.

Mentre Iduzzo, accompagnato dal lui della coppia, si allontanava per procacciarci il cibo, io, dal frigo vintage dietro di me, sceglievo, fra tanti drink misconosciuti, un bottiglione da un litro e mezzo di tè freddo, con l'illusione del Nestea. Manco per sogno ! Puro tè verde senza zucchero! Una schifezza ma ottima per toglierti la sete. Dopo un sorso, piuttosto la morte per disidratazione.

Mi si è poi avvicinato un tipo, ma non il cameriere, che, con estrema delicatezza, mi ha allungato un ciotolone di metallo dove ondeggiava un liquido giallognolo (rivelatasi minestra di bambù), un mestolo e, qui, viene il bello, un paio di guanti di plastica usa e getta. Dato il posto, ho temuto il peggio.
E infatti, qualche secondo dopo, è arrivato il cameriere con un pollo cotto al forno ma intero, provvisto ancora di testa, zampe e unghie. Il tutto da pulire con le mani ed i guanti, of course. Niente coltello, troppo banale e niente bacchette, troppo difficile.

Ho passato i guanti ad Iduzzo (credo rientri nei suoi obblighi matrimoniali) che si è dedicato a smontare il pennuto con un solo commento : Meno male che almeno le federe (inteso come piume dall'inglese :feathers) ce le hanno tolte ! E già.
Il pollo era, comunque, molto buono anche perchè da intingere in una deliziosa salsina al limone. Peccato che mangiarlo davanti allo sguardo impallato, dello stesso, metteva un filino a disagio.
Resta un'esperienza curiosa che vale, sicuramente, un viaggio a Taiwan. Pensateci !

Commenti

  1. Se promettete di risparmiarmi questa esperienza, prenoto un volo domani.

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  2. Indubbiamente sono eccezionali ma ieri verso sera ero in fila alla cassa di M&S reparto biancheria. Arrivato il mio turno, la cassiera, rotondetta e di mezza età, con un sorriso da un orecchio all'altro mi ha detto:"Thank you. Enjoy your purchase and have a very nice evening! This October is so wonderful!"Ok non è Taipei ma Londra. L'avrei abbracciata se penso alle commesse della Rinascente!

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