La spesa


Per quanto riguarda la spesa, invece, siamo passati dalle stalle alle stelle, dall'inferno al paradiso. Qui c'è di tutto e anche di più. L'unico problema è la dimensione delle confezioni. La maionese è, di norma, venduta in quelle che sembrano tolle di vernice, una "regular" vaschetta di prosciutto cotto ne contiene sette di quelle che si trovano all'Esselunga.
Del resto guidano delle macchine con un bagagliaio gigante e hai talvolta l'impressione che, una volta aperta, la vaschetta di prosciutto basti loro per un sandwich con una baguette che fa almeno due metri di lunghezza.
Insomma qui hanno, evidentemente, più fame che da noi. Io, per il momento, surgelo cibo che ci basterà per i prossimi dodici mesi.

Il sabato o la domenica, dopo le solite due ore di house hunting but not finding, ci dirigiamo verso un grosso supermercato per la gioia di Iduzzo che adora questo genere di luogo. Io, invece, preferisco i musei ma di arte non si campa. Di maionese, invece, si.
Per il momento abbiamo visitato Loblaws, catena canadese, con sedi enormi, super fornite, ordinate e pulitissime. Quando sono entrata, mi sono persino commossa perché era esattamente il posto che sognavo ogni volta che smadonnavo al Carrefour di Taipei. "Adesso mi sveglio e sono di nuovo il davanti all'ennesimo scaffale di noodles". Invece no, era tutto vero. 
Persino i carrelli station wagon dove puoi mettere seduti entrambi i nani, sistemare la borsa, insomma, quasi arredarli.
Un'esperienza fantastica ma non unica perché di supermercati di questo tipo c'è n'è di diversi.

Il weekend scorso, per esempio, siamo andati da Costco, gruppo americano e vecchio amico di Taipei, che, però, qui ha ovviamente molta più scelta. E infatti a vagare sperduti per i corridoi ci sono questa volta, gli asiatici che, però, hanno comunque a disposizione un discreto assortimento di prodotti delle loro parti. Costco è un supermercato all'ingrosso, tipo Metro, dove di tolle di maionese ne devi comprare almeno cinque ed è aperto solo ai tesserati.

Ieri, invece, l'esperienza più surreale : Adonìs. Ho visto Iduzzo particolarmente eccitato all'idea di andare in questo posto il cui nome avrebbe dovuto già suonarmi sospetto. Poi ho capito. Mi sono trovata catapultata in una specie di incasinatissimo supermercato mediorientale dove, dai commessi ai clienti, sono tutti neri e pelosi. Si sente solo parlare arabo e francese locale, che tanto è un po' la stessa cosa, non esiste il dentifricio ma in compenso ci sono due corridoi solo di pita in tutte le sue manifestazioni, di humous e compagnia bella. Per non parlare del banco dei dolci strapieno di baclawa e amenità varie che tanto piacciono a Iduzzo che si aggirava con il sorriso ebete di un bambino in un luna park. Io, invece, cercavo sempre il dentifricio.
Ma evidentemente i clienti di Adonìs, supermercato aperto da una famiglia libanese alla fine degli anni settanta, dopo il baclawa non si lavano i denti. 
In compenso, però, ho trovato una chicca inaspettata, il Chinotto della San Pellegrino che è valso di per se, la visita a questa mecca gastronomica mediorientale. E pazienza se non c'è il Colgate in tubi da 6 chili.

E, in conclusione, una domanda che continuo a pormi. Ma perché qui dove, apparentemente, se non hai il garage, d'inverno, muori surgelato, tutti questi supermercati non hanno uno straccio di parcheggio sotterraneo ? Cosa che, da un lato, mi rasserena pure perché io odio gli underground parking ma, dall'altro, mi sorprende. Metteranno le gomme da neve ai carrelli ?





Commenti

  1. Mah, magari spalano. Oppure ogni supermercato ha il suo spazzaneve nascosto da qualche parte.
    (dev'essere bello, questo Adonis)
    C

    RispondiElimina
  2. Prova a lavare i denti con l'humous.
    :-)

    RispondiElimina
  3. Si, ho preso quello con foglie di menta. Per sciacquarlo un po' di Arak e via !

    RispondiElimina

Posta un commento

Post più popolari