Il pompiere e il poliziotto
Si preannuncia un'ottima settimana. Se il "buongiorno si vede dal mattino" qui c'è ancora buio pesto.
E' iniziata la maratona di Halloween che ieri ci ha visti impegnati, nonostante il tempo da divano e da tè caldo, nella ricerca di un costume per Ming. E come l'anno scorso, la scelta obbligata, direi, visto che non c'era molto altro, è caduta su di una casacca da pompiere con elmetto coordinato. L'anno scorso era rosso, quest'anno giallo, magari l'anno prossimo bianco.
Allergica da sempre a travestimenti e feste in maschera, vivo Halloween come una punizione e, ahimè, credo di aver trasmesso geneticamente tale entusiasmo a mio figlio.
Tuttavia, stamattina alle ore 7.00, gli pitturavo le guance di nero per perfezionare il travestimento mentre lui faceva colazione chiedendomi : mamma, ma perché oggi io sono un pompiere ?
Perché oggi tutti i tuoi amici dell'asilo vengono vestiti in modo particolare. Vedrai che divertente ! ... e che madre falsa e bugiarda che hai.
Arrivati da Rainbow, l'asilo, il pompiere ha resistito un nano secondo poi, forse turbato dalla folla di genitori intenti a vestire e a truccare i propri nani per la sfilata, ha dato forfait, implorandomi di levargli tutto e di lasciarlo in pace. Cosa che ho fatto mentre le solite sciure di Westmount applicavano cerchietti sbrilluccicosi e accessori alle proprie bimbe, tutte rigorosamente vestite da principesse. I maschi, invece, sudavano all'interno di tute con i piedi ed il cappuccio da orso, alce e scimmia. Qualche supereroe completava la squadra che, sulle note di musiche anni sessanta, ha sfilato su di una serie di tavoli addobbati per l'occasione.
Lo show è stato chiuso da Ming che, più a suo agio, ha chiesto alla maestra di poter sfilare ugualmente vestito da se stesso fra lo stupore del pubblico. Tutto per aumentare la mia già bassissima popolarità, messa nuovamente alla prova con la richiesta di partecipare alle Treat bags con l'acquisto di cookies per tutti. Ieri, mezzora al supermercato, per scegliere quelli senza nemmeno un'ombra di peanut butter.
Al rientro a casa, post imbarazzo di Halloween, mi fermo al semaforo rosso. Faccio in tempo a sollevare il cellulare solo per vedere se ci fossero messaggi della babysitter a cui avevo lasciato Tommaso, che mi sento bussare al finestrino. Cacchio (per non dire peggio).
Un poliziotto dalla faccia ebete mi fissa serissimo.
Madame, il natel non si può usare in macchina. Accosti. Vorrei tirargli un pugno ma soprassiedo e con la voce più angelica del mondo gli spiego che stavo solo verificando se avessi messaggi, operazione che prende, nel caso di normodotati, solo un secondo. Non stavo parlando al cellulare e non avrei mai avuto intenzione di farlo. Nulla da fare. Qui troppa polizia e quindi si annoiano.
Parte la ramanzina, poi mi chiede il mio indirizzo, esito sul civico > ma Madame lei non sa nemmeno dove abita. Lo so perfettamente se vuole venire con me glielo faccio vedere. Ha un documento con il suo indirizzo di qui ? No, non ce l'ho. Seconda ramanzina. Poi la ciliegina sulla torta. Patente per favore ? Gliela allungo. Ed io dovrei capire l'italiano ? (Perché io dovrei capire il suo francese, forse ?) Ma lei non ha ancora fatto quella internazionale, valida in Quebec ? Al che mi girano. Scusi, sono arrivata qui da un mese e nessuno mi ha detto che dovessi già convertire la mia patente. Ah no ? Ma lei deve informarsi. Se io viaggiassi, m'informerei (ma lei, agente, non viaggia. Si vede, altrimenti avrebbe pietà di me, invece di accanirsi). Morale, il pirla (scusate l'eufemismo) cosa fa ? Si rintana nella sua voiture per venti minuti, controlla che io non abbia, fra le altre cose, anche una fedina penale e poi riemerge con il suo stupido cappellino di lana > Bon, le faccio la multa per la patente, dovrei sequestrargliela, ma per questa volta soprassiedo così anche per il cellulare (si, perché allora uno non potrebbe nemmeno leggere una carta oppure guardare il gps). Parte ramanzina di congedo. Ascolto, annuisco e me ne vado con 450 dollari in meno. Poi, però, indago, chiamo Iduzzo ed il nostro relocation agent che mi tranquillizza. La multa è ingiusta perché io non sono ancora residente qui e quindi, per sei mesi, posso guidare con uno status da turista. Sarà contestata e l'agente segnalato per incompetenza.
Detto questo, io, in macchina, non estrarrò più il cellulare dalla borsa, eliminerò il gps e magari non mi soffierò nemmeno più il naso. E anche a casa, adesso, ho sempre la strana sensazione di fare qualcosa di sbagliato e di vedermi un tarlucco con l'uniforme bussarmi alla finestra.
Oh mamma..qui avrebbero molto da fare e nn si perderebbero in queste quisquilie..
RispondiEliminaTi dirò, mi vien da ridere (un agente di polizia segnalato per incompetenza? Ed è anche prevista qualche conseguenza?).
RispondiEliminaC.
Prima di tutto complimenti per..il mancato pompiere. Non hai bisogno di dire che è figlio tuo: UGUALE.!! per il resto.ma allora è una persecuzione! Anna C
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