Un anno fa


Un anno fa, ieri, entravo in quella che è oggi casa nostra.
Dopo un viaggio lungo ed emotivamente impegnativo, ad attenderci a Taipei c'erano i cuscini leopardati che la proprietaria ci aveva lasciato in omaggio, un divano a elle scomodissimo ed il lettino di Ming spedito precedentemente. Noi, invece, avevamo a disposizione un materasso gonfiabile e le valigie vuote come comodini.
La tentazione di riempirle di nuovo e di risalire sull'aereo è stata forte ma poco fattibile. Abbiamo tenuto duro e, già dopo l'arrivo della barca con le nostre cose, l'orizzonte si è rischiarato. Dormire su di un materasso che mantiene il suo spessore nel corso della notte è un lusso che diamo troppo spesso per scontato.

Abbiamo familiarizzato con il quartiere e poi con la città che, in fondo, non è poi così brutta. E' un tipo.
Ci siamo abituati allo starnazzo dei locali in cinese e, oggi, starnazziamo un pochino anche noi.
Non mi fa più strano essere circondata da testine nere con gli occhi a mandorla. Anzi, a volte, mi sorprendo quando mi guardo allo specchio : ma dai ? sono ancora così diversa ?
Non mi fa più strano mangiare con le bacchette, anche se sono tuttora decisamente impedita, e fare la spesa in supermercati dove dominano noodles, riso, granaglie varie, verdure e frutta dalle forme, e talvolta, dagli odori inquietanti e tanto, ma tanto tofu. M'intristisce, quello si. Quando torno a Milano, bacio lo scaffale dei formaggi dell'Esselunga.

Ci siamo fatti degli amici, alcuni se ne sono già andati, altri sono nuovi in città e con qualcuno ci siamo già persi di vista.
Mi sono convertita all'iphone e alle sue magiche funzioni che mi permettono un contatto quotidiano con il mio mondo parallelo e le persone che lo abitano. Quando un messaggio, rivelatosi poi una bufala, ha annunciato la disattivazione di whatsup, ho temuto per le mie coronarie.

E last but not least ho iniziato a scrivere questo blogghetto che, ancora oggi, a dodici mesi di distanza, riesco a riempire con un po' di fuffa quotidiana. Ma raccontare di questa fuffa mi ha fatto e mi fa ancora bene. E rileggendolo, si, ne è valsa la pena di venire qui e d'intraprendere quest'avventura che ci regala, ogni giorno, occasioni per sorridere, conoscere, riflettere e maturare come persone e come famiglia.
Grazie a tutti voi che continuate a leggere. W Taipei.


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