In Hotel


In questi giorni, è ormai quasi passata una settimana, viviamo in uno dei grandi alberghi di Orchard Road dove direi che l'80% della clientela sono uomini e donne d'affari. E poi ci siamo Ming ed io. Ufficialmente qui con Iduzzo, ma visto che lui è sempre sparito presto al mattino e rientrato tardi la sera, lo staff dell'albergo ci ha sempre visto soli.
Ma questi due cosa caspita ci fanno qui ? Si saranno chiesti alcuni signori incravattati, che abbiamo incontrato diverse volte, la mattina e la sera, nel ristorante riservato ai clienti dell'albergo.
Alcuni non ce l'hanno fatta e la domanda me l'hanno fatta, curiosi di sapere un po più di questa mamma senza tailleur, ma con le All-star, che invece di leggere il Financial Times, ripete per mezz'ora Rana, Albero, Cane puntando il dito su di un libretto colorato oppure canticchia la canzoncina di Charlie and the numbers sull'ipad.

Ma tante domande avrei voluto farle anch'io a tutti questi uomini di una certa età, brizzolati o tinti, che, la sera, si presentano elegantissimi e profumati come degli Arbre Magique, per poi passare il tempo con gli occhi fissi sull'ipad, sorseggiando una birra.
Alcuni, secondo me, finita la birra, vanno in caccia perché ne ho già visti due o tre aver sostituito l'ipad con qualche giovane ed avvenente signorina asiatica. Che tristezza.
Del resto, come a Taiwan, anche qui, l'uomo caucasico è molto gettonato, senza distinguo.
Proprio ieri, ho visto dei tamarri francesi, capello lungo ingellato, barba sfatta, sovrappeso con catenina dorata al collo, atteggiarsi e tacchinare due bellissime donne malesi, tanto che, per poco, non mi sono alzata per metterle in guardia. Be careful. French tamarrus. Very dangerous.
Ho lasciato perdere.
Ma in albergo ci sono anche delle vere coppie. Signore di una certa età, molto distinte, che di solito non scambiano mezza parola con i consorti. Forse il consorte avrebbe preferito venire in viaggio di lavoro da solo per poi, la sera, trovarsi un tipo di compagnia diversa. Forse, si sono già detti tutto. Forse chattano visto che, spesso, si presentano ognuno con il proprio iPad.
Fatto sta che il silenzio è rotto solo a fine pasto : Shall we go ?

E poi c'è lo staff dell'albergo. Ragazzi e ragazze cinesi, malesi, indiane e filippine che si danno da fare, da mattina a sera, per soddisfare le esigenze della clientela.
A loro va tutta la mia gratitudine per essere stati così carini durante questa settimana con me e Ming. Alcuni hanno ormai imparato l'italiano a furia di ripetere, Rana, Albero, Cane, per fare stare buono Matteo, mentre mi allontanavo per riempirgli il piatto al buffet.
Diciamo che, ogni scusa, era buona per trastullarlo. Hi Matteo ! How are you Matteo ? Non so se si siano accorti che insieme a lui, c'ero anch'io, la sua badante. Spesso, al mattino, si avvicinavano al tavolo con un bel bicchiere di succo d'arancia : this is for you Matteo ! E se ne andavano. E io ? Basta dirmelo ed il cappuccino me lo vado a fare da sola in cucina.
Comunque, bella la vita in hotel. Ieri abbiamo rivisto una signora indonesiana con un bimbo dell'età di Ming, che avevamo già incontrato in settembre.
Ovviamente, mi ha riconosciuto lei e allora le ho chiesto : Are you often coming back to Singapore ? Lei ha accennato un timido "si" ma senza fornirmi maggiori dettagli. Abbiamo poi scoperto che, in realtà, lei vive qui in albergo con il marito ed i suoceri.
Visto che mi ha dato due consigli su come abituare Ming al vasino (il suo bimbo è Pampers free da diversi mesi), le chiederò anche qualche dritta su come prendere la residenza in un grande albergo di Singapore. Per il vasino, c'è tempo.
Sent from my iPad
- Posted using BlogPress from my iPad

Commenti

Post più popolari