Qui Telaviv

Siamo arrivati finalmente a destinazione. All'aereoporto di Tel Aviv ero cosi' "fresca" che mi sono diretta verso un nastro che restituiva le valigie di un volo da Milano. Peccato che noi venissimo da Hong-Kong.
Il rientro nell'emisfero della forchetta e' stato lungo e travagliato, almeno per me. Gli uomini di casa hanno retto meglio. Ming ha praticamente dormito l'intero volo. Io no. Ho invece utilizzato per la prima volta i sacchettini per il 'mal d'aereo' colpevole un'indigesta pasta con il pollo di El-al. Si vede che il mio stomaco si e' orientalizzato. Una nausea tremenda mi ha colpito mentre sorvolavamo l'Afghanistan e, purtroppo, ha avuto il sopravvento mentre cercavo di distrarmi con due film che mi hanno messo, in piu', in uno stato di agitazione tremenda : Black Swan, allegrissimo soprattutto nel finale, e Hereafter che inizia con la scena di una tipa che muore affogata durante uno tsumani. Non ho retto. Ho schiacciato stop dopo qualche minuto, dicendo a Iduzzo che non era certo un film da vedere in volo. Risposta : Perche'? Se c'e' un posto sicuro durante uno tsunami e' l'aereo. Grande understanding anche a livello coniugale. Mi sono rimessa le cuffie.

Alle ore 4 del mattino locali, le 9 a Taipei, siamo atterrati. Il volo, nel complesso, e' stato tranquillo. Poche turbulenze, alcune delle quali cercate apposta dai piloti per convincere gli israeliani a bordo a sedersi, soprattutto durante la distribuzione degli "appetitosi" vassoietti.
Nei voli El-Al, infatti, la gente e' sempre in piedi. Sembra un autobus piu' che un aereo. Si creano immediatamente un gruppetto di conversazione nei pressi del cucinino, dove e' piu' facile procurarsi generi di necessita', e una fila continua verso le toilettes. Dopo la pappa, vanno tutti a dormire e molti russano come dei cinghiali. Quando si riaccendono le luci, perche' l'equipaggio ha deciso che e' mattina e va servita la colazione, sono di nuovo tutti in piedi e ricomincia la fila.

Alle ore 6 eravamo a casa. Ci abbiamo messo un'eternita' al controllo passaporti perche', causa le festivita' di Pessach, c'erano un sacco di israeliani ed ebrei vari che rientravano dal mondo intero.
E mentre i nonni di Telaviv si sbaciucchiavano un Ming in piena forma, io riparavo in bagno e per fare una doccia e, sotto l'acqua, pensavo che mi sembra proprio di vivere in due mondi paralleli. E, per il momento, preferisco ancora questo, con tutti i suoi difetti. Saranno anche il sole, il cielo blu e il mio mare, il Mediterraneo.

Commenti

  1. Bene arrivati! Grazie per avermelo fatto sapere tramite il blog, dato che stavo ancora aspettando che tua madre mi desse la conferma del vostro atterraggio in Israele. Mi dispaice che per te il viaggio sia stato tormentato, ma adesso che è finito cerca di goderti questa parte del mondo, che, se fosse meno martirizzata dai dementi che la popolano (con ovvia esclusione degli israeliani), sarebbe veramente paradisiaca. Spero di vedervi su Skype. Un caro saluto a tutti e a te e a Ming Tai (oh, pardon, Matteo) un grande bacio. Papà

    RispondiElimina

Posta un commento

Post più popolari