Disorientamento

Nonostante ormai la mia "padronanza" della lingua cinese, sono tuttavia ancora stranamente frequenti dei momenti di, chiamiamolo così, "disorientamento".

Due settimane fa mi sono infilata in un parcheggio pubblico con, al posto di umanoidi nel classico gabbiottino, una cassa elettronica ed un cartello esplicativo. Esplicativo per tutti tranne che per me. E lì mi sono resa conto, ancora una volta, di quanto una buona impostazione grafica possa essere efficace laddove la scrittura non aiuta. E di quanto una pessima impostazione grafica possa, invece, aumentare il tuo livello di frustrazione da incomprensione.
Ho passato un buon quarto d'ora a fissare il cartello con la stessa intensità che potrei dedicare ad un quadro di Turner alla National Gallery.
Solo che, in questo caso, si trattava di sbloccare quelle graziose ganasce gialle che, altrimenti, avrebbero distrutto lo chassis dell'auto. Dopo il pilastro, mi pareva eccessivo.
E allora, quando si è veramente persi, the only way out è chiedere, si, ma alla persona giusta : fra i 30 e i 40, maschio, con l'aria sveglia e, se possibile, senza occhiali.
Solo così si hanno maggiori garanzie che capisca l'inglese e lo mastichi anche un po'. Ho atteso il mio candidato per una decina di minuti e poi, eccolo, a cavallo del suo scooter.
Un po' sorpreso dall'abbordaggio (in fondo cosa poteva mai volere da lui un'occidentale gravida davanti ad un cartello in cinese ???), è stato comunque così carino da decriptarmi le istruzioni e, a questo punto, da aiutarmi ad inserire la moneta nella fessurina predisposta. Per un attimo ho temuto che mi riaccompagnasse anche a casa.

Un'altra situazione tipica è quando ci si trova davanti a delle meravigliose fantatraduzioni in inglese, frutto dell'utilizzo acritico di Google translate. Nel cartello, qui sotto, le istruzioni da seguire post utilizzo del carrellino messo a disposizione dei condomini per trasportare la spesa a casa dal garage. Mah ?
Altre perle sono spesso individuabili nella segnaletica urbana. L'ultima, per esempio, in un cartello all'interno di una fontana, citava : Be aware of the currents ... ?? e degli tsunami no ?


E poi può succedere che quando ti restituiscano l'auto, post riparazione da scontro con pilastro, il gps e tutto l'ambaradan elettronico siano stati reimpostati in cinese da qualche zelante meccanico della Toyota. E allora tu sali, accendi il motore e la voce stridula di una signorina locale comincia a bombardarti di informazioni incomprensibili che si sovrappongono a quelle, in flat American accent, della tipa scazzata del Garmin. Provi e riprovi a smanettare per disattivarlo ma nulla. Al prossimo incrocio, si farà viva di nuovo. Pas grave. Qualche umpalumpa della Toyota verrà, nel giro di mezza giornata, a risolverti il problema.
Tanto, presto, se ne creerà un altro.

Commenti

  1. Geniali!!!! A Shanghai non ne ho notati di così creativi, ma forse é solo perchè non guido....
    Ciao! Abbiamo in comune l'Asia, un marito, due figli/e (quasi, insomma...) e due madri che si conoscono e sospirano nell'attesa dei nostri ritorni. Mi piace il blog!

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  2. Ciao !! Si, abbiamo decisamente diverse cose in comune :-) e quando riesco, mi diverte molto il tuo blogghetto. Certo che Shangai rispetto a Taipei ho l'impressione che sia come New York rispetto a Lodi :-)

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