Terremoto
E' sempre così. Quando tutto procede smoothly, Ming è di buon umore, mangia e dorme come vorresti, t'iscrivi a yoga e organizzi una delle tue rarissime uscite serali, succede sempre che Ming non sia più di buon umore, si svegli il pomeriggio in cui hai deciso di andare a yoga con 38 di febbre e che quel pomeriggio diventi poi la sera in cui hai deciso di uscire.
E allora fuori termometri, tachipirina e tanta pazienza, smadonnando anche contro quel caldo afoso e umido che, da qualche giorno, è arrivato a Taipei e che se ne andrà a settembre (una delle ragioni del nostro rimpatrio estivo)
Ai domiciliari, è impensabile uscire, sono iniziate le notti insonni passate, nel mio caso, a fare pipì almeno cinquanta volte e ad interrogarmi se sia meglio dormire con il deumidificatore Toshiba o con le finestre aperte sperando in un po' di brezza notturna che, tanto, non ci sarà. Al massimo arriva aria calda che sembra soffiata da dei maxi asciugacapelli.
Iduzzo ed io viviamo frequenti separazioni notturne. Con le finestre aperte, lo spilungone proprio non ce la fa "mi sudo troppo" e allora si rifugia in soggiorno dove può programmarsi la sua temperatura da cella frigorifera, mentre la sottoscritta resta nel talamo coniugale a decidere sul da farsi. L'unico che sembra incurante di tutte queste manovre è Ming che tanto si risveglia puntuale alle 6 del mattino grazie al fatto che qui albeggia alle 5 e le tende di cui siamo dotati nulla possono di fronte ad un sole potentissimo che, latitante l'intero inverno, è riapparso proprio ora che ne farei volentieri a meno.
E ieri mattina, last but not least, alle ore 5, dopo l'ennesima notte da single e la duecentesima pipì, ho sentito oscillare il pavimento e la stanza si muoveva come se, in strada, King Kong si fosse messo a giocare con il nostro palazzo.
Il terremoto. La prima vera e seria scossa da quando siamo qui.
Magnitudo 6.1 ad un centinaio di km scarsi da Taipei, sulla costa est. Fortino. Ma nessuno spavento. Taiwan è famosa per essere un territorio sismico e, come si dice adesso in Italia, ma non si fa e non si farà mai, è stata messa in sicurezza per quanto possibile. E soprattutto i quartieri più moderni di Taipei. Quindi, complice anche un inebetimento da sonno, ho atteso che King Kong si calmasse e sono tornata a dormire, o per lo meno a cercare di. Adesso ci manca solo il tifone e poi possiamo partire soddisfatti.
E allora fuori termometri, tachipirina e tanta pazienza, smadonnando anche contro quel caldo afoso e umido che, da qualche giorno, è arrivato a Taipei e che se ne andrà a settembre (una delle ragioni del nostro rimpatrio estivo)
Ai domiciliari, è impensabile uscire, sono iniziate le notti insonni passate, nel mio caso, a fare pipì almeno cinquanta volte e ad interrogarmi se sia meglio dormire con il deumidificatore Toshiba o con le finestre aperte sperando in un po' di brezza notturna che, tanto, non ci sarà. Al massimo arriva aria calda che sembra soffiata da dei maxi asciugacapelli.
Iduzzo ed io viviamo frequenti separazioni notturne. Con le finestre aperte, lo spilungone proprio non ce la fa "mi sudo troppo" e allora si rifugia in soggiorno dove può programmarsi la sua temperatura da cella frigorifera, mentre la sottoscritta resta nel talamo coniugale a decidere sul da farsi. L'unico che sembra incurante di tutte queste manovre è Ming che tanto si risveglia puntuale alle 6 del mattino grazie al fatto che qui albeggia alle 5 e le tende di cui siamo dotati nulla possono di fronte ad un sole potentissimo che, latitante l'intero inverno, è riapparso proprio ora che ne farei volentieri a meno.
E ieri mattina, last but not least, alle ore 5, dopo l'ennesima notte da single e la duecentesima pipì, ho sentito oscillare il pavimento e la stanza si muoveva come se, in strada, King Kong si fosse messo a giocare con il nostro palazzo.
Il terremoto. La prima vera e seria scossa da quando siamo qui.
Magnitudo 6.1 ad un centinaio di km scarsi da Taipei, sulla costa est. Fortino. Ma nessuno spavento. Taiwan è famosa per essere un territorio sismico e, come si dice adesso in Italia, ma non si fa e non si farà mai, è stata messa in sicurezza per quanto possibile. E soprattutto i quartieri più moderni di Taipei. Quindi, complice anche un inebetimento da sonno, ho atteso che King Kong si calmasse e sono tornata a dormire, o per lo meno a cercare di. Adesso ci manca solo il tifone e poi possiamo partire soddisfatti.
Aiutoooooooo! Tu te ne vai e noi arriviamo, belli pronti per goderci terremoti e tifoni...
RispondiEliminaDici che forse sarebbe meglio restare a Lecce?
mmmmmmmmm...... :-)
Non ti preoccupare ! E' la prima scossa da un anno e mezzo che siamo qui e di tifoni manco l'ombra ! A Milano hanno avvertito più scosse in un anno di noi qui a Taipei :-)
RispondiEliminaVarrebbe la pena di restare a Lecce per tanti altri motivi. Primo fra tutti : è una città bellissima ! Portatevi l'ombrello :-) A presto !!