Quimilano

Arrivati e l'Italia è in finale agli Europei. Cosa chiedere di più ?
Il benvenuto più bello me lo ha dato ancora una volta la SEA e la distribuzione dei carrelli a Malpensa. Ma io ci speravo. Non vedevo l'ora, ieri mattina, dopo un viaggio di 24 ore ed una notte insonne di riattivare il mio cellulare italiano per chiamare il numero indicato sul pannello con le istruzioni per sbloccare, a pagamento of course, un preziosissimo carrello che, però, non si sbloccava.
Nell'assenza di un umanoide incaricato di assistere i passeggeri in caso di guasto, mi sono dovuta rivolgere ad un'operatrice : Buongiorno, le segnalo che la macchina per lo sblocco dei carrelli non funziona e che sta mangiando monete di 2 euro a diversa gente. Potete mandare qualcuno ?
Ma lei dov'è ?
Secondo lei, dove potrei mai essere ? Al ritiro bagagli.
Si ma dove, zona A o B ? 
Ma come faccio a saperlo ? Sono reduce da un viaggio di 15 ore in aereo e vorrei semplicemente caricare le mie tre valigie più passeggino su di un carrello.
E si, lei la fa facile, ma noi abbiamo più di 30 distributori in aereoporto. A che nastro è ?
Numero 9. Ma non potete mettere qualcuno qui già pronto in caso di necessità ?
Ha ragione ma non è di mia competenza. Le manderemo un tecnico.
Secondo me, deve ancora arrivare. Magari i miei 2 euro li recupero al ritorno, ai primi di settembre.

Comunque, il volo è stato lungo, noioso ma tranquillo. Nonostante diverse segnalazioni (credo anche dal Mossad) sul fatto che viaggiassi in stato "interessante" con marmocchio, l'assistenza è stata fantastica da Taipei ad Hong Kong (1 ora di volo) ed estremamente scarsa sul volo successivo per Milano (13 ore di volo). La capa dell'equipaggio è venuta a presentarsi subito dopo il decollo ma solo per dirmi : If you need any help, please do not hesitate to contact us.
That's it ? Ed io che mi aspettavo mi dicesse : Signora, siamo al corrente della sua sventura e quindi le metto a disposizione un membro dell'equipaggio per occuparsi del suo infant cosìcche lei possa riposarsi fino a quando atterreremo a Malpensa.
Ma si sa, a me piace sognare.

Dell'infant, invece, me ne sono occupata per circa 7 ore, dal suo risveglio dopo un pisolino di qualche ora, fino al momento più bello, quello in cui mi verrebbe voglia di slacciarmi le cinture e correre in cabina di pilotaggio a baciare il comandante : we are approaching Milan airport. Expected landing in 20 minutes. Evvai.
Per il resto, ho percorso l'aereo avanti e indietro almeno una cinquantina di volte, mi sono scusata con la vicina di posto per del tomato juice che Ming le ha versato sui jeans di marca, mi sono scusata con un tipo per il succo d'arancia che Ming gli ha versato sulle scarpe di pelle scamosciate nuove di pacca e mi sono anche scusata con il passeggero davanti a noi a cui Ming ha tirato il telecomando in testa. Quando non ero impegnata a scusarmi, mi sono dilettata a fare scarabocchi sull'ipad e a vedere i soliti episodi di Charlie & the numbers, quando invece ci sarebbero stati almeno 4 film da non perdere nella programmazione Cathay. Pazienza.






E poi l'atterraggio enfin. Tutti giù dall'aereo tranne Ming che ama talmente l'ambiente da rifiutarsi di scendere.
Sono uscita per ultima ed, in assenza di carrello ma soprattutto di aiuto da parte di qualunque essere umano nelle vicinanze (e ce n'erano tanti) mi sono avviata verso il traguardo, tirando due valigie con le mani e spingendo a calci il passeggino, con Ming che trascinava il trolley più grande di lui.
Baci e abbracci con Lady Ariberth and the Angel e poi a casa a tifare con una bella birretta, rigorosamente analcolica, pomodorini e mozzarella.
Home sweet home. Un pensiero a Iduzzo che vorrebbe tanto essere qui con noi ma che si sacrifica per il mondo della bellezza : baba, we love you !

Commenti

Post più popolari