Week-end romantico
Ops non scrivo dal 9 giugno. Colpa dei miei suoceri ... scherzo. Anzi, mi hanno dato una grande mano con Ming, quindi posso solo ringraziarli. Non ho scritto perchè, in realtà, non è successo nulla di particolarmente interessante (non che i miei post precedenti raccontino episodi mirabolanti) e, da qualche settimana, sono affetta da letargia, percui appena ho un momento di pausa, dormo.
Comunque, la chicca della settimana scorsa è stato sicuramente il tentativo, mio e di Iduzzo, di fare un week-end da soli, dopo quasi un anno.
L'avevamo in programma da mesi, sapendo che avremmo potuto lasciare Ming ai nonni. Abbiamo pensato di andare in Thailandia, poi in Giappone ma forse anche meglio le Filippine o la Corea. Hong-Kong ?
Alla fine siamo andati nel parco nazionale delle Taroko Gorge a 150 km di distanza da Taipei. Una distanza che si copre di solito con un'oretta e mezza di guida. Noi ce ne abbiamo messe quattro.
La strada principale, che collega Taipei alle Taroko Gorge, a sud-est del paese, dopo un breve tratto di autostrada decente, ricorda la costiera amalfitana. Solo che, in questo caso, si ha da un lato l'Oceano Pacifico e dall'altro il giunglo e pareti rocciose (con il solito cartello idiota "Attenzione caduta massi" come se tu potessi fare qualcosa per evitarli).
Il panorama è splendido, ma te lo godi poco perchè sei più impegnato a scansare i tir che ti vengono incontro alla stessa velocità con cui percorrerebbero l'autostrada del Sole.
Il parco delle Taroko Gorge è un po' il fiore all'occhiello di Taiwan. In realtà nulla che non si sia già visto in Europa, ma, comunque, altrettanto affascinante. Sono canyons profondissimi scavati nella roccia dal fiume Liwu River e da affluenti vari. Una stradina tortuosa attraversa l'intero parco ed è percorribile in macchina, mentre, per chi è più sportivo, ci sono una serie di sentieri più o meno impegnativi da fare a piedi.
There is a wa(l)ning for typhoon, ci ha detto un'attempata guardia forestale dell'ufficio informazioni, appena arrivati. Ora, non è la prima volta che, nonostante il cielo parzialmente sereno, mi sento dire da qualche taiwanese che forse arriva un tifone. Comincio a pensare che, nelle località turistiche, faccia folkloristico annunciare possibili tifoni agli stranieri.
Comunque, tifone o non tifone, era già troppo tardi per avventurarsi in qualche sentiero. Abbiamo quindi fatto check-in nell'unico hotel piantato in mezzo al parco e, dopo un pranzo a base di pelle di maiale (quella che di solito noi scartiamo quando mangiamo il cotechino o lo zampone), ci siamo diretti verso Hualien, la cittadina più vicina alle Taroko gorge, che si affaccia proprio sull'oceano.
Una posizione bellissima per uno dei posti più squallidi che io abbia mai visto. Ma ormai me ne faccio una ragione e, confesso, che lo squallore urbano, per certi versi, inizia ad affascinarmi.
Per fortuna, comunque, ad un certo punto scende la sera e, dal buio, emergono solo le mille luci di negozi, ristoranti e cartelloni pubblicitari. E' il momento ideale per raggiungere qualche insediamento urbano, fare due passi e mangiare qualcosa. Cosa che abbiamo fatto anche noi a Hualien.
Dopocena, ci siamo rimessi in macchina per raggiungere il nostro albergo. Rientrati nel parco, abbiamo guidato per un paio di chilometri prima di renderci conto che la strada era stata chiusa, causa frana.
Mingtian (Domani), ci ha detto un tizio. La strada aprirà solo domani.
Si, ma noi come torniamo in albergo ?
Per fortuna non avevamo lasciato le sacche in camera quindi un paio di mutande, il pigiama e lo spazzolino dei denti erano con noi.
Davanti a noi due possibilità : 1. Trovare un albergo a Hualien e rientrare nel parco il giorno dopo.
2. Tornare a casa a Taipei.
Sinceramente la frana sulla strada aveva un attimo smorzato l'entusiasmo di avventurarsi nuovamente nel parco e l'idea di svegliarmi l'indomani a Hualien mi deprimeva.
Abbiamo girato il volante, ripreso la costiera oceanica e, verso le due del mattino, eravamo a casa.
Il nostro week-end romantico era durato 18 ore di cui 6 passate in auto a scansare tir. Ci riproveremo fra una trentina d'anni.
Comunque, la chicca della settimana scorsa è stato sicuramente il tentativo, mio e di Iduzzo, di fare un week-end da soli, dopo quasi un anno.
L'avevamo in programma da mesi, sapendo che avremmo potuto lasciare Ming ai nonni. Abbiamo pensato di andare in Thailandia, poi in Giappone ma forse anche meglio le Filippine o la Corea. Hong-Kong ?
Alla fine siamo andati nel parco nazionale delle Taroko Gorge a 150 km di distanza da Taipei. Una distanza che si copre di solito con un'oretta e mezza di guida. Noi ce ne abbiamo messe quattro.
La strada principale, che collega Taipei alle Taroko Gorge, a sud-est del paese, dopo un breve tratto di autostrada decente, ricorda la costiera amalfitana. Solo che, in questo caso, si ha da un lato l'Oceano Pacifico e dall'altro il giunglo e pareti rocciose (con il solito cartello idiota "Attenzione caduta massi" come se tu potessi fare qualcosa per evitarli).
Il panorama è splendido, ma te lo godi poco perchè sei più impegnato a scansare i tir che ti vengono incontro alla stessa velocità con cui percorrerebbero l'autostrada del Sole.
Il parco delle Taroko Gorge è un po' il fiore all'occhiello di Taiwan. In realtà nulla che non si sia già visto in Europa, ma, comunque, altrettanto affascinante. Sono canyons profondissimi scavati nella roccia dal fiume Liwu River e da affluenti vari. Una stradina tortuosa attraversa l'intero parco ed è percorribile in macchina, mentre, per chi è più sportivo, ci sono una serie di sentieri più o meno impegnativi da fare a piedi.
There is a wa(l)ning for typhoon, ci ha detto un'attempata guardia forestale dell'ufficio informazioni, appena arrivati. Ora, non è la prima volta che, nonostante il cielo parzialmente sereno, mi sento dire da qualche taiwanese che forse arriva un tifone. Comincio a pensare che, nelle località turistiche, faccia folkloristico annunciare possibili tifoni agli stranieri.
Comunque, tifone o non tifone, era già troppo tardi per avventurarsi in qualche sentiero. Abbiamo quindi fatto check-in nell'unico hotel piantato in mezzo al parco e, dopo un pranzo a base di pelle di maiale (quella che di solito noi scartiamo quando mangiamo il cotechino o lo zampone), ci siamo diretti verso Hualien, la cittadina più vicina alle Taroko gorge, che si affaccia proprio sull'oceano.
Una posizione bellissima per uno dei posti più squallidi che io abbia mai visto. Ma ormai me ne faccio una ragione e, confesso, che lo squallore urbano, per certi versi, inizia ad affascinarmi.
Per fortuna, comunque, ad un certo punto scende la sera e, dal buio, emergono solo le mille luci di negozi, ristoranti e cartelloni pubblicitari. E' il momento ideale per raggiungere qualche insediamento urbano, fare due passi e mangiare qualcosa. Cosa che abbiamo fatto anche noi a Hualien.
Dopocena, ci siamo rimessi in macchina per raggiungere il nostro albergo. Rientrati nel parco, abbiamo guidato per un paio di chilometri prima di renderci conto che la strada era stata chiusa, causa frana.
Mingtian (Domani), ci ha detto un tizio. La strada aprirà solo domani.
Si, ma noi come torniamo in albergo ?
Per fortuna non avevamo lasciato le sacche in camera quindi un paio di mutande, il pigiama e lo spazzolino dei denti erano con noi.
Davanti a noi due possibilità : 1. Trovare un albergo a Hualien e rientrare nel parco il giorno dopo.
2. Tornare a casa a Taipei.
Sinceramente la frana sulla strada aveva un attimo smorzato l'entusiasmo di avventurarsi nuovamente nel parco e l'idea di svegliarmi l'indomani a Hualien mi deprimeva.
Abbiamo girato il volante, ripreso la costiera oceanica e, verso le due del mattino, eravamo a casa.
Il nostro week-end romantico era durato 18 ore di cui 6 passate in auto a scansare tir. Ci riproveremo fra una trentina d'anni.
1) Se la salute ci assiste ancora per un po' forse ce la farete prima di trent'anni. (anonimo ovvero:i nonni)
RispondiElimina2)Le foto sono bellissime.Le gole fanno tanto Indiana Jones.
3)Come fa qualcuno che rifiuta il prosciutto di Parma a mangiare la pelle di salame? Non ho parole.