Ma si può ?

Forse sono io che ho troppa fantasia ma quando, ieri pomeriggio, Iduzzo si è fermato davanti ad un baracchino e mi ha allungato questo sacchetto, ho detto di no, che proprio non avrei retto anche a questo.
Ma si può servire un succo, di questo colore, in questo modo ? Dei bicchieri di carta ? Troppo banale, forse.

Sarà che ero anche stanca, sudata e stufa di percorrere le stradine dell'ennesimo nightmarket di Taipei, sovraffollato dove ti arrivano delle zaffate micidiali di cose strane che, alla fine, ti fanno passare l'appetito per giorni. Consiglio caldamente chi ha problemi di peso in eccesso di venire a trovarci. Tornerà in forma smagliante.

Nei nightmarket c'è di tutto e di più. Si mangiano tartarughe (le scegli ancora vive poi ci pensano loro ad ucciderle. Sono comunque sempre molto gentili ...), interiora di animali vari e, in alcuni mercati, anche serpenti.
Per i più tradizionalisti, come me, si trovano anche dei chioschetti che preparano del pesce alla griglia, sushi e noodles vari. Tavoli di formica, sedie di plastica e piatti di carta. Niente forchette, ma solo bacchette.
E se, nonostante tutto questo ben di Dio, l'appetito mancasse, si può dare comunque un'occhiata ai negozietti che vendono scarpe ma anche vestiti, e cianfrusaglie varie, a prezzi irrisori.
Il tutto immersi in una calca di gente a piedi e in motorino che anima le stradine dei nightmarket fino a notte inoltrata. E quando, come ieri, la temperatura tocca i 36 gradi con un tasso di umidità, credo, incalcolabile da qualunque igrometro, nulla più di un nightmarket si avvicina all'idea che io ho dell'inferno. Sarò anche la solita occidentale snob e rigida. Ma per me i mercati sono ancora quelli, pochi purtroppo, in quelle solide strutture di ghisa di fine ottocento che ancora oggi si trovano in Francia, in Spagna e in altri paesi della mia cara e vecchia Europa.