Only the brave

Ieri ho raggiunto un nuovo obiettivo del mio programma di inserimento completo a Taipei. Sono andata dal parrucchiere !
L'ho scelto comodo, praticamente dall'altra parte della città, ma mi sono affidata, ancora una volta, alla mitica Polly e, nella fattispecie, a Karen, la sua hairstylist.
L'hair saloon si chiama Crazy Cut e si trova a Ximen, un quartiere molto trandy tra i giovani, a ovest della città. È al terzo piano di uno dei tanti vecchi edifici sbrindellati della vecchia Taipei e, dall'insegna, ha più
l' aria di un bordello. Ma una volta saliti con l'ascensore, si entra in uno spazio enorme, silenzioso e, ovviamente, buio. A Taipei odiano la luce del sole. Se sono fuori si riparano con gli ombrelli , se sono dentro oscurano le finestre e riempiono il soffitto di faretti. Una cosa angosciante. Poi mi sento dire che lavorano 7 giorni su 7 per poter affrontare le spese che, a questo punto, credo siano soprattutto di elettricità.  Spegnete sti caspita di faretti, aprite le finestre e risparmierete !

Comunque, mi hanno lavato la testa, facendomi sdraiare su di un comodissimo lettino e proteggendomi il viso da eventuali schizzi con una visierina di carta. I capelli, però, me li hanno tagliati da asciutti. Bizzarro.
Karen parla inglese benino, anche se non sono mancati, fra me e lei, dei fraseggi strampalati. Mi ha detto che ha studiato all'università a Londra. Ma cosa non si sa. Capellogia? È sposata ma suo marito vive a Shangai e hanno un bimbo di 11 anni.
A lei la Cina non piace : They ale vely diffelent. The food is diffelent. Vely oily and heavy.
Perchè qui a Taipei, no ?
Ne ho approfittato anche per fare della manicure visto che ho delle mani simili a grattugie. È arrivata una tipa tracagnotta, armata di forbicine e spazzolini. Karen mi ha detto : I must waln you here we do it Taiwanese style and not Amelican. Ah beh... Non sapevo di cosa stesse parlando. Io conosco solo l'Italian style.
It's ok le ho detto, senza chiedere ulteriori spiegazioni. Sperimentiamo anche questo. Only the brave.
In realtà, la tracagnotta ha fatto un lavoro egregio, lucidandomi le unghie con degli spazzolini un po'come si passa il polish sulle macchine. Nessuno smalto insomma.
Karen, invece, mi ha spuntato i capelli esattamente come volevo percui, credo, di aver trovato il mio parrucchiere a Taipei, anche se ho continuato a pensare, con nostalgia, al mio mitico Andrea ed al suo bellissimo negozio pieno di luce, di brio e di chiacchericcio comprensibile, a Milano.

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