Cambi
Mai troppo entusiasmo |
Tutti al museo con la nuova classe |
E quindi bye bye Melody, ma gli occhi lucidi sono venuti più a me che a lui.
In modo molto asiatico e discreto mi sono soffiata il naso mentre lo vedevo aggirarsi, un po' sperso, in un nuovo ambiente dove lui è di nuovo il più piccolino e quello diverso.
Mi sembra ieri quando, questa volta decisamente in lacrime, lo lasciavo nelle mani di Melody, che ancora non camminava. Il tempo passa e a me sembra ormai un ometto che parla cinese, ama il tofu e si mette le scarpe da solo.
Ma il mio cedimento di lunedì non è stato solo una questione "di mamma" quanto anche di stanchezza perché, per quanto mi riguarda, nella mia vita da esule, ogni più piccolo cambiamento del quotidiano è disorientante. Strano a dirsi per chi si è abituata a vivere in un posto così diverso e lontano, eppure una delle cose che mi aiutato di più ad ambientarmi è stata proprio quella di costruirmi, sin dall'inizio, un puzzle di luoghi e di persone di riferimento. Persone che, per il ruolo che rivestono, non credo si rendano conto di essere così importanti nella mia vita. Eppure è così.
Settimana scorsa se ne è andata Annie, la capa concierge del nostro palazzo. Era qui da quasi due anni. Certo non una cima, anzi piuttosto rimba, Annie era soprannominata I know that perché qualunque cosa le dicessi in inglese, lei, pur non capendo una cippa, ti rispondeva sempre con "I know that". Annie, the light in the bedroom is broken. Can u send somebody ? Yes, i know that.
Tuttavia era sempre molto gentile e sorridente e incontrarla al mattino mi faceva venire il buonumore. Ma proprio mentre mi rassegnavo all'ennesima perdita di un altro personaggio chiave di Quitaipei, ecco la buona notizia : il suo posto è stato preso da Neo, una pertica di ragazzo e decisamente un po' fuori scala qui in città, che da diversi mesi si occupava, invece, di gestire il traffico degli inquilini in garage e nell'androne.
Neo è, senza dubbio, uno fra i miei favoriti perché non solo è carino, il che è abbastanza raro nella popolazione maschile locale, ma ha un fare super garbato e parla discretamente inglese. Per lui si è trattato di una promozione importante e ieri l'ho visto seduto alla reception, elegantissimo nel suo nuovo completo nero con cravatta blu.
Ero così contenta che, forse, mi sono congratulata con lui con troppa enfasi perché l'ho visto rivolgermi un thank you fra il perplesso e lo spaventato. Spero solo di non averlo turbato troppo. Qui, per uno stress emotivo di questo tipo, potrebbe facilmente andare in bornout e rassegnare le dimissioni. Io ne morirei.
Lo vedo bene Neo (davvero un bel ragazzo) in divisa seduto alla scrivania piuttosto che a roteare il suo manganello fosforescente arancione indipendentemente dal fatto che arrivassero macchine dall'altra parte....
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