Verso la normalità
Dopo una settimana un po' difficile, finalmente tutto sembra essere rientrato nella normalità.
Per quello che mi riguarda, il riadattamento non è stato tanto favorito dal panorama urbano, quanto, ancora una volta, dal software di questo posto, ossia dal livello dei servizi a partire da quelli medici.
Dopo i denti, è stata la volta della mia amata ginecologa che mi ha già dato il planning per il cesareo : A me piace operare con musica classica in sottofondo. Benissimo ! E ho ripensato a quando auspicavo per la fase finale del parto di Matteo la diffusione in sala parto dell'Overture "1812" di Tchaicovsky.
Last but not least, per rasserenare l'animo di una con diverse notti insonni alle spalle ed un figlio febbricitante ancora frastornato dal fuso, domenica sera verso le otto si è presentato il tecnico "SKY" locale per sistemarci il decoder difettoso, dopo nostra segnalazione mattutina : the technician will come in the evening e infatti è proprio "come" !
Oggi, poi, Ming ha fatto la sua grande rentrée a l'asilo dove stimo che resisterà una o due settimane prima di beccarsi l'ennesimo virus. Sono ottimista. Avevo intenzione di attendere ancora qualche giorno prima di rispedirlo da Melody ma ieri mattina, dopo averlo portato fuori a comprare un paio di scarpe, mi sono ricreduta.
Al quinto piano dei magazzini Mitsukoshi c'eravamo solo io e lui. Mentre la commessa sparisce a cercare la scarpa destra, Ming con ad un piede quella sinistra e l'altro scalzo avvista il cornershop che vende gli orsi di peluche più grandi del mondo. In un nano secondo scende dal puf di pelle e sculettando si proietta direttamente sulla pedana di legno posta in vetrina, ci sale sopra e si avvinghia ad un grizzly.
Partono diversi richiami della sottoscritta completamente inutili. Con un braccio faccio cenno alla commessa delle scarpe di farmi il conto e con l'altro improvviso gesti di scuse nei confronti di quella degli orsi che, fortunatamente, ridacchia e mostra a Ming altri grizzly convinta di avere fra le mani il figlio di una sicura acquirente. Si sbaglia. Ci manca solo il grizzly.
Pagate le scarpe, spingo il passeggino e vado a grattare via Ming dalla vetrina. Gli infilo la scarpa mancante così da agevolare, involontariamente, la sua deambulazione. Mi avvio verso l'ascensore ma sbaglio percorso e invece di passare dal corridoio abbigliamento, prendo quello giocattoli. In fondo vedo svolazzare i palloni colorati del piccolo playground interno. Li vede anche Ming che innesta la marcia e si fionda verso il cancellino d'ingresso. No, dobbiamo andare a casa a fare la pappa. Ci veniamo dopo (palla colossale ma tattica) Ming si accartoccia sul pavimento fino a quando una gentile signorina mossa a pietà gli regala due palloncini arancioni.
Entriamo in ascensore con passeggino e palloni che Ming sbatacchia a destra e a sinistra. Si staccano i bastoncini. Proseguiamo. Usciamo da Mitsukoshi, io convinta di avere le doglie, Ming sempre con i palloncini in mano. Poi nuovo gioco. Li butta in aria, li fa cadere e poi corre a riprenderli.
Al trentesimo lancio, mi alzo dalla panchina dove mi ero accasciata, lo prendo di forza e lo sbatto sul passeggino. Urla e schiamazzi vari attirano lo sguardo sbigottito dei passanti. Me ne frego. Lo lego in corda doppia, prendo fiato, gestisco qualche contrazione e procedo verso casa.
La rivolta del nanetto dura qualche secondo poi come se nulla fosse e con la vocina di un angioletto : Mamma, CIP CIP e mi indica dei passerotti.
Domani da Melody appena aprono i cancelli !
"Ma sono bimbi!" dicono le favole. "E' una simpaticissima canaglia!" dice la nonna a cui non par vero, anche se con un po' di magone, di vivere senza ditate, senza inciampare in palline, senza nipotino falsamente sordo (appunto!)che non risponde se la cosa non è di suo interesse, senza sventole sui piatti colmi di minestra....ma intanto sta già comperando il biglietto per Taipei per rivedere una mamma panciuta, un genero spilungone, il disperato in oggetto e...chi sa mai,hopefully, un nuovo San Tommaso!
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