La parola a ...

Ragazzi ci risiamo ed è sempre peggio. Dopo due mesi e qualche giorno di pace, focaccine, humous e mare, ma soprattutto di una lingua per volta, sono ripiombato nel caos di paipei.
Nemmeno sceso dall'aereo, mi sono beccato l'influenza e alè di nuovo sottoposto ad ingurgitare queste polverine arancioni del Dott. Manga che mi snervano e basta. Poco appetito, del resto tra naso chiuso e tofu, c'è poco da stare allegri e poi, soprattutto, di nuovo questa lingua strana. Mi sembrava persino di avere fatto dei progressi con l'italiano e l'ebraico ma qui non mi servono a nulla. E allora basta. Per il momento, cracker, bau bau, anatla, acqua e patata mi sembrano sufficienti per tranquillizzare la mamma e ken, toda, od pam e poche altre, a cui tanto basta aggiungere un ch finale per ebraicizzarle, per tranquillizzare lo spilungone.
E meno male che c'è lui. Dimagrito, agile e scattante ma soprattutto sano. La mamma, poveretta, mi fa una pena. D'improvviso le si è gonfiata la pancia e non è più lei. Continua ad insistere che dentro c'è un baby ma io ci credo fino ad un certo punto. In compenso è diventata lenta e ancora più impacciata del solito. E poi in questi ultimi giorni non fa altro che soffiarsi il naso e smadonnare.
Per fortuna al mattino sono tornato da Melody e dai ragazzi. Purtroppo tutte le ragazze sono sparite nella classe più avanti e quindi c'è un clima un po' pesante. Speriamo arrivi qualche nuova bambolina. Comunque mi diverto e, da oggi, mangio anche lì. Oddio "mangio" è una parola grossa. Al tofu, mi spiace, ho detto no. C'è un limite. Ma la zuppa di pollo non era male e poi, almeno, si fanno due chiacchiere fra amici.
E poi la grande vendetta a fine giornata, quando la mamma viene a prendermi ed io le parlo in cinese. E' completamente persa ma mi asseconda comunque. Poveretta. Del resto chi è cagion del suo mal ...

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