Allegra !


Evvai di seccia !* 
E si perché ieri ho fatto un tale peana ai servizi medici locali percui oggi, della serie non c'è due senza tre, sono andata dritta come un fuso dal Dr Simon, detto anche l'uomo Manga perchè sembra il protagonista di un cartone animato giapponese. Ha una capigliatura talmente folta e ben pettinata che secondo me la sera se la stacca e la infila nel cassetto del comodino.
Poco sorpreso di vedermi (qui si sorprendono se non ti vedono per un po') mi ha chiesto che cosa avessi. Sempre la stessa roba : tosse, gola a taglierina e raffreddore. Insomma l'influenza.
Bene, mi ha congedato con queste pillole il cui nome spero sia di buon auspicio Perché "allegra" oggi non lo ero per niente.

*
(Sèccia: il significato primitivo di sèccia era quello di indicare un uomo spaccone, che sapeva, cioe', nascondersi dietro una cortina nera proprio come fa la seppia da cui deriva il termine. Infatti e' tipico del napoletano la trasformazione della c in p. (come "io so" dal "sapio" latino che diventa "saccio"). Oggi pero' con il termine sèccia, come ben sanno tutti i napoletani, si indica colui/lei che porta sfortuna. I nefasti eventi possono accadere o per la sua quantomai inopportuna presenza (Me puorte seccia), oppure per le sue tragiche previsioni (Nun fa' 'a seccia). Il legame con la seppia e' intuitivo: spruzzare il nero del malaugurio.)

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