Occhi glandi


Come sta Matteo ?/Si è ambientato Matteo mi hanno chiesto in molti.
Si, sembra che Matteo si sia trovato subito a suo agio. Ha assimilato velocemente il nuovo fuso orario, complice qualche goccetta di melatonina la prima notte, si è adattato al broccolo che ha sostituito la zucchina e ai cereali Quaker BIO che hanno rimpiazzato il semolino Mellin. I Pampers sono gli stessi e ieri ho trovato anche un corner Chicco in uno dei department store più chic di Taipei. E' come trovare un negozio Chicco in Via Montenapoleone e prezzi analoghi.

Qui Matteo è occhi glandi e, spesso, mi fermano per strada gruppi di persone per farmi sempre lo stesso commento con, a volte qualche variazione, tipo blutiful, big smile, e per chiedermi il permesso di fotografarlo. A volte, vedo proprio delle signore puntarlo, avvicinarsi alla carrozzina e toccargli le guance. Se poi ce l'ho in braccio, me lo portano via, se lo passano fra amiche e, quando hanno finito, lo riposizionano sul passeggino con qualche regalino per lui : un orsacchiotto di stoffa, un piccolo asciugamano, delle caramelle. Mi hanno anche lasciato dei soldi. Si, dei soldi, forse per comprarlo. Ma gli orientali non erano timidi ?
La nostra vicina di casa, e proprietaria del nostro appartamento (how convenient) mi ha suonato il campanello l'altro giorno, con in mano una busta dorata.
Abbiamo chiacchierato qualche minuto (il suo inglese è oxfordiano rispetto alla media) e poi ha dato in mano a Matteo la busta. It's fol you Mateo. Ho pensato fosse una vecchia busta di cui voleva disfarsi e quindi le ho detto un thank you, si, educato e poco enfatico. Matteo se l'è ciucciata per un po', poi l'ho presa per buttarla ma per scrupolo l'ho aperta e, tac, dentro ho trovato la bellezza di 1200 dollari taiwanesi, l'equivalente di 30 euro.
Se li sarà dimenticata dentro ? Sta cercando di corrompermi ? Vuole comprare Matteo ?
Ora si che mi sarebbe servita l'intermediatrice culturale che tanto ho snobbato. La cosa mi insospettiva. Ho chiesto a Iduzzo, che invece non solo ha l'intermediatrice culturale ma anche il mentor locale a sua disposizione e mi ha confermato che quella di regalare dei soldi ai bambini è un'usanza taiwanese, soprattutto in occasione di festività particolari come il capodanno cinese che si è appena concluso.
Speriamo in qualche altra visita inaspettata !

Usciamo spesso, complice il tempo mite, ma, nonostante i miei progetti, non riusciamo mai a superare il kilometro e mezzo in linea d'aria da casa. Di questo passo, prenderò la metropolitana tra qualche anno. Taipei è molto estesa e le strade non finiscono mai. La parte nuova ha dei bei marciapiedi larghi all'americana dove spingere il passeggino è una festa. La parte vecchia, invece, non ha marciapiedi. Se ci sono, sono stati aggiunti e sembra che ogni negozio abbia fatto il proprio, quindi sono blocchi di cemento di altezze e larghezze variabili. Un incubo per la mia inglesina milanese che, rispetto ai passeggini locali, sembra un SUV. Qui invece, anche perchè i bimbi sono più minuti, vanno in giro con dei passeggini lillipuziani ma estremamente comodi da gestire.

Anyway, quando in difficoltà (spesso), è facile trovare qualcuno che ti aiuti. Anzi non lo devi proprio cercare perchè qui ti anticipano. O forse si è sparsa la voce nel quartiere che gira una caucasica impedita con l'inglesina. Fatto sta che proprio ieri, stavo cercando di scendere da un marciapiede altissimo quando due tipi in scooter al semaforo si sono fermati, sono scesi e mi hanno dato una mano. Poi un veloce inchino, si sono rimessi i loro minicaschi e sono ripartiti.
Che gentilezza ! Come a Milano. Uguale ... si ma solo se sei una bonazza. O forse io qui sono considerata tale ? Beata illusione.



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