Bollettino natalizio
Una delle ragioni, anzi la sola, per cui ho sempre detto di sopportare con dignità il rigoroso inverno canadese è la magia di un Natale con la neve o, come si dice, di un White Christmas.
Bene, quest'anno, nemmeno l'ombra di un fiocco e temperature di poco sopra allo zero che, ormai, qui si percepiscono come calde. +5 ? Wow it's warm today ! Davvero molto, ma molto deludente e, francamente, non sapevo con chi prendermela : con Santa che non aveva esaudito il mio unico desiderio o con il centro meterologico del Quebec che aveva cannato le previsioni ?
L'unico a fregarsi le mani è stato Iduzzo che, non appena scatta il +1, s'infila leggings neri termici, berretto e va a correre, o per lo meno così lui dice. Ormai non mi sembra più di vivere con un uomo bensì con un termometro vivente, ossessionato dalle condizioni climatiche locali. Ogni quarto d'ora vengo informata della temperatura attuale e se questa gli permetterà di sparire a sgambettare. E chissà dove, poi, visto che chi è ingrassato, ultimamente, non sono stata certo io.
Senza neve, quindi, ma con il camino, altro "hobby" del marito che si è molto appassionato alla scelta dei ceppi per me davvero tutti uguali. Però attenzione, da lui il camino è vissuto un po' come ai tempi della preistoria come fonte di calore per riscaldarsi e forse anche per cucinare, ma, ancora, non ha avuto il coraggio di propormelo. Ragion per cui si attiva e lo accende solo e rigorosamente quando la temperatura scende sotto i -2.
Per me, invece, che sono, grazie al cielo, lo spirito romantico della famiglia, il fuoco potrebbe essere sempre acceso e non mi dispiacerebbe fare come le Vestali il cui compito era quello di evitare che si spegnesse. Mi piace assai ed ha un potere calmante anche sui due nani che passano interi quarti d'ora a soffiare, a distanza, convinti che si tratti di una candela gigante.
Il camino, però, non ci è stato permesso la notte di Natale da Matteo preoccupato che Santa si bruciasse il sedere scendendo a portare i regali sistemati, poi, dagli Elfi intorno all"alberino" scelto, acquistato ed installato da Iduzzo come vuole, in effetti, la tradizione "ebraica" :-)
E' stato un Natale diverso, come ormai da tre anni a questa parte, senza i biscotti di Lady Ariberth ed il taglio professionale del tacchino dello zio, ma sicuramente meno incasinato ed improvvisato dell'anno scorso, trascorso in macchina a mangiare dei sandwich take-away sotto una tempesta di neve.
Questa volta, oltre a decori sobri ma dignitosi, abbiamo anche investito in un tacchino che, complice un malentendu con il pollivendolo quebecois, era mostruosamente grande. Ma non solo. Da totale inesperta ero, in più, convinta che fosse già pronto e solo da riscaldare. Manco per idea. Per fortuna il nostro forno americano, grande quanto un garage, ha permesso la cottura della bestia adagiata su di una teglia decisamente inadatta allo scopo da cui il grasso è colato ovunque. Risultato, comunque, non male e avanzi per i prossimi sei mesi.
Notte di Capodanno trascorsa a scambiare messaggi di auguri con l'Europa per poi, invece, addormentarsi secchi ad un'ora dalla mezzanotte locale. Meglio forse affrontare questo nuovo anno, che si preannuncia decisamente movimentato, ben riposati.
Poche le risoluzioni ed i buoni propositi un po' perché non si rispettano, mai, per più di un pomeriggio, un po' perché sono già troppo buona :-)
Sono comunque riuscita finalmente a finire un libro iniziato l'estate scorsa, cosa che per me rappresenta un traguardo importante, ed ho organizzato una cena a casa con tutte le mamme della classe di Matteo. E quando dico "tutte", I mean it. Invito pensato durante le vacanze proprio contando su qualche assenza perché fuori città e invece hanno tutte aderito con entusiasmo, rientrando anche dalla villeggiatura. Curiosità o disperazione ?, mi sono chiesta mentre le guardavo buttare giù bicchieri di prosecco e vino rosso. La seconda. Buon Anno !
Bene, quest'anno, nemmeno l'ombra di un fiocco e temperature di poco sopra allo zero che, ormai, qui si percepiscono come calde. +5 ? Wow it's warm today ! Davvero molto, ma molto deludente e, francamente, non sapevo con chi prendermela : con Santa che non aveva esaudito il mio unico desiderio o con il centro meterologico del Quebec che aveva cannato le previsioni ?
L'unico a fregarsi le mani è stato Iduzzo che, non appena scatta il +1, s'infila leggings neri termici, berretto e va a correre, o per lo meno così lui dice. Ormai non mi sembra più di vivere con un uomo bensì con un termometro vivente, ossessionato dalle condizioni climatiche locali. Ogni quarto d'ora vengo informata della temperatura attuale e se questa gli permetterà di sparire a sgambettare. E chissà dove, poi, visto che chi è ingrassato, ultimamente, non sono stata certo io.
Senza neve, quindi, ma con il camino, altro "hobby" del marito che si è molto appassionato alla scelta dei ceppi per me davvero tutti uguali. Però attenzione, da lui il camino è vissuto un po' come ai tempi della preistoria come fonte di calore per riscaldarsi e forse anche per cucinare, ma, ancora, non ha avuto il coraggio di propormelo. Ragion per cui si attiva e lo accende solo e rigorosamente quando la temperatura scende sotto i -2.
Per me, invece, che sono, grazie al cielo, lo spirito romantico della famiglia, il fuoco potrebbe essere sempre acceso e non mi dispiacerebbe fare come le Vestali il cui compito era quello di evitare che si spegnesse. Mi piace assai ed ha un potere calmante anche sui due nani che passano interi quarti d'ora a soffiare, a distanza, convinti che si tratti di una candela gigante.
Il camino, però, non ci è stato permesso la notte di Natale da Matteo preoccupato che Santa si bruciasse il sedere scendendo a portare i regali sistemati, poi, dagli Elfi intorno all"alberino" scelto, acquistato ed installato da Iduzzo come vuole, in effetti, la tradizione "ebraica" :-)
E' stato un Natale diverso, come ormai da tre anni a questa parte, senza i biscotti di Lady Ariberth ed il taglio professionale del tacchino dello zio, ma sicuramente meno incasinato ed improvvisato dell'anno scorso, trascorso in macchina a mangiare dei sandwich take-away sotto una tempesta di neve.
Questa volta, oltre a decori sobri ma dignitosi, abbiamo anche investito in un tacchino che, complice un malentendu con il pollivendolo quebecois, era mostruosamente grande. Ma non solo. Da totale inesperta ero, in più, convinta che fosse già pronto e solo da riscaldare. Manco per idea. Per fortuna il nostro forno americano, grande quanto un garage, ha permesso la cottura della bestia adagiata su di una teglia decisamente inadatta allo scopo da cui il grasso è colato ovunque. Risultato, comunque, non male e avanzi per i prossimi sei mesi.
Notte di Capodanno trascorsa a scambiare messaggi di auguri con l'Europa per poi, invece, addormentarsi secchi ad un'ora dalla mezzanotte locale. Meglio forse affrontare questo nuovo anno, che si preannuncia decisamente movimentato, ben riposati.
Poche le risoluzioni ed i buoni propositi un po' perché non si rispettano, mai, per più di un pomeriggio, un po' perché sono già troppo buona :-)
Sono comunque riuscita finalmente a finire un libro iniziato l'estate scorsa, cosa che per me rappresenta un traguardo importante, ed ho organizzato una cena a casa con tutte le mamme della classe di Matteo. E quando dico "tutte", I mean it. Invito pensato durante le vacanze proprio contando su qualche assenza perché fuori città e invece hanno tutte aderito con entusiasmo, rientrando anche dalla villeggiatura. Curiosità o disperazione ?, mi sono chiesta mentre le guardavo buttare giù bicchieri di prosecco e vino rosso. La seconda. Buon Anno !
Sai che il camino acceso e' la cosa in assoluto che più mi manca dell'inverno italiano? La vostra casa sembra proprio calda ed accogliente. Carina l'idea della cena con le mamme, ma non ho capito...marito e figli li hai spediti fuori?
RispondiEliminaNo li ho spediti di sopra e chiusi nelle rispettive camere :-) fino all'appisolamento notturno !
EliminaAdoro guardare le fiamme del camino danzare. Io ce l'ho, ma quest'anno non abbiamo acquistato legna, quindi nessuna fiamma ipnotica
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