Al lupo, al lupo
Forse ha ragione Lin. In
casa con noi vive un fantasma birichino. Se sua sorella potesse venire qui da
Manila, grazie al suo terzo occhio, potrebbe scovarlo e parlargli.
Forse, ma è decisamente
meno credibile, io sto dando i numeri.
Fatto sta che, nell'assenza
di una vita sociale decente ed ai domiciliari ormai da mesi, gli unici con cui
m’intrattengo spesso e volentieri sono l’idraulico, l'elettricista e Gabriel,
il tecnico rumeno della lavatrice. Sono talmente contenta di vederli arrivare
in tana che ormai li chiamo invano.
A Marc, l'idraulico, un
chebecota puro e duro con l'occhio azzurro e l'età di mio padre, ho rotto le
palle per una settimana perché venisse a sistemare il tubo del lavandino del
basement. “Il est bouché, il est bouché”, gli ho ripetuto alla nausea, mentre
lui mi faceva tutta una serie di controdomande con quel tremendo accento che
ancora mi crea diversi problemi. Alla fine è venuto. Sceso nel basement, ha
aperto l'acqua del rubinetto ed io non l'ho mai vista scappare via così veloce
giù nello scarico. Mortificata, l'ho pregato di credermi, che non ero folle. “Je
vous crois. Je vous crois”, mi ha ripetuto ma da un certa inarcatura del
sopracciglio destro si capiva che, in cuor suo, pensava questa è pazza. Non è
poi lei che mi aveva già convocato per verificare lo stato di alcune vecchie
tubature d’acciaio che, alla fine, non esistevano nemmeno ? Si, ero io.
Il top però l'ho raggiunto
con Gabriel. Un'ora al telefono con il customer service di Semsan (come
pronunciano qui Samsung) per farmi mandare qualcuno visto che lunedì mattina la
lavatrice perdeva acqua dal fondo. Ora, se a Milano si chiama direttamente il
tecnico e se a Taipei, ancora più facile, non si deve chiamare nessuno perché
tanto lo farà qualcun altro, a Montreal prima bisogna passare dal call center
di Semsan di solito ubicato in quel di Toronto e poi, se si passa incolumi
dall'interrogatorio di tre operatori, si viene messi in contatto con uno dei
loro centri assistenza di qui. Sessanta minuti al telefono con dei tipi che,
magari nel mio caso anche giustamente, prima di autorizzare l'intervento di un
tecnico specializzato, ti chiedono se hai inserito bene la spina, che tipo di
detersivo usi, quante volte al giorno fai il bucato, se ti droghi etc etc. Poi
finalmente dopo che il tuo cervello è brasato dall'aver sostenuto una prova
durissima di listening in inglese, anche perché dovessero mai facilitarti la
vita e parlare piano, senti : “Bonjour Madame pouvez-vous me donner votre
numéro de téléphone ?” E a questo punto vai in tilt e cominci a balbettare dei
suoni incomprensibili. “It's ok we can speak english. Have you already called
us ? I have your dossier number.” E si vi ho già chiamati una volta perché mi
saltava il programma ma alla fine era il fusibile non la lavatrice, ma questa
volta, e li ho fatto anche un po' la sostenuta, E’ PROPRIO LA LAVATRICE.
“Ok Madam no problem our
technician will call you shortly.” E di li a poco ecco suonare il cell ed al
mio hello un gran sospiro di
sollievo. Di nuovo lui, di nuovo Gabriel. Come non riconoscere il suo accento,
quella chiarezza di espressione. “Oui, je me souviens de vous, madame.” Ma che
bello. Uno dei miei pochi riferimenti in questa parte del mondo.
Arriva, mi saluta affabile,
ci scambiamo ancora un paio d’informazioni sulla nostra vita privata, parliamo
dei figli, della Romania dove lui vuole tornare e da cui proviene la famiglia
di Iduzzo. Poi, back to business, accende la lavatrice, parte il programma e
ovviamente nemmeno una goccia. Ma come ? Dalla vergogna mi sarei infilata
anch’io nello scarico del lavandino. Chiamo a testimoniare Lin che aveva visto
il pavimento allagato. Conferma la mia versione ma intanto la vedo
impensierirsi. Allora è vero, il fantasma esiste, stara pensando.
Mi sprofondo in scuse
ripetendo in loop che non so cosa possa essere successo. “Je vous crois, je
vous crois, Madame. Mais soit la machine marche, soit elle ne marche pas.”
Comunque se avesse ancora delle “visioni” può chiamarci direttamente. Noi
magari non le risponderemo mai più.
Meno male che i due non erano la stessa persona. Allora sì che avresti visto arrivare, con una certa premura, un cellulare con degli omini che ti avrebbero ricoverato! Mais je te crois aussi! Simpatico il fantasmino birichino!
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