Spring break
Domenica si è concluso lo Spring break, una settimana di vacanza dall'asilo, approfittando del Tomb sweeping day, il giorno dei morti locale. Nulla a che vedere, quindi, con la nostra Pasqua anche se, di un morto, si tratta comunque.
Spring break, dunque, anche se di "spring" manco l'ombra visto che ha piovuto ininterrottamente per una settimana e così temo che continuerà per altri giorni. Non fare depressa, mi dice sempre Iduzzo, quando alle otto del mattino sembra che sia già pomeriggio inoltrato. E allora non mi deprimo ma se c'e' una cosa che non mi mancherà di questo posto è di sicuro il tempo.
Poco "spring" ma anche sul "break" avrei da ridire. Sarà anche una meritata pausa delle maestre dell'asilo, ma non certo mia.
Se inventassero l'asilo 24/7 (ho letto che in Svezia esistono asili notturni) sarei una delle azioniste.
Comunque lo Spring break 2013 sarà ricordato per due eventi. Il primo, accolto con lo stesso boato di quando l'Inter vinse la Champions League nel 2010, è stata la prima pipi di Ming nel water. In piedi, stile Enfant qui pisse, Ming, dopo mesi estenuanti di inviti, minacce, ricatti e promesse, finalmente si è deciso e quello zampillo ci ha persino commosso. Resta ora da lavorare sui dettagli, tipo che un giorno ci dovrà andare spontaneamente e non solo su mio invito. E, certo, dobbiamo ancora mettere a punto ciò che pipi non è, ma credo di essere sulla buona strada anche in questo caso.
Il secondo evento che ci ha rallegrato è stata la visita di Christian, Melissa e del piccolo Ghislain. Tedesco lui, francese ma anche un po' italiana e olandese lei, si sono incontrati non mi ricordo più dove, si sono sposati a Berlino, hanno fatto un figlio a Bangkok ma vivono ad Hanoi. Insomma, sono messi bene anche loro.
Christian ha incontrato Iduzzo anni orsono a Londra dove entrambi studiavano Economics quando non impegnati a bere alla caffetteria dove, poi, li aspettavo io, invaghita "me sventurata" dello spilungone israeliano.
E mentre, l'altro giorno, si chiacchierava di riso, di traffico caotico e di tempo umido, pensavo che è proprio bello riuscire a mantenere, comunque, delle vere amicizie al di là del tempo e delle distanze.
Ci rivedremo questa estate in un altro posto "esotico" sulle colline vicino a Moncalvo dove abbiamo affittato una casa insieme ad un'altra coppia di amici comuni, lui svedese e lei inglese, con due bimbi più grandi di Ming. Si unirà a noi anche una terza coppia, lui finlandese e lei tedesca, senza figli. E dopo quest'esperienza temo che lo saranno per sempre.
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