Ciao 2013

Dai, forse e per una volta, sono quasi in tempo. Anzi direi che sono in anticipo di ben quasi quattro ore perché da me la mezzanotte ancora non è arrivata. Ultimi convenevoli, quindi, con questo duemilaetredici che per me è stato un anno davvero significativo. Lo è stato perché gli ho dato il benvenuto con un fagottino tra le braccia di appena due settimane che, nel frattempo, è cresciuto e ora cammina e urlacchia. Lo è stato perché, ancora una volta e in giugno, la mia vita è cambiata di nuovo e ora sono immersa nella neve dall'altra parte del mondo.

Se chiudo gli occhi, cosa che ultimamente faccio raramente, spesso non so più dove sono e mi sembra di aver vissuto realtà parallele. Credo che il termine più adatto sia quello di "dissociata" e, temo, che sarà difficile guarirne. A volte esito addirittura a svuotare degli scatoloni perché tanto, prima o poi, dovrò rifarli. Le lenzuola, per esempio, le ho lasciate nei sacchetti di plastica dove erano state riposte a Taipei prima di partire. E ho notato che da sei mesi a questa parte metto sempre gli stessi vestiti che sono, poi, quelli che mi sono portata in giro nel mio nomadismo estivo. Unica aggiunta dei maglioni, dei calzettoni e qualche maglietta della salute.
Passerà ? Mi renderò finalmente conto che la mia nuova casa si chiama Montreal e che, per qualche anno, mi posso anche rilassare ? Questa domanda la passo direttamente al duemilaequattordici che, spero, farà qualcosa per darmi una mano.

Per il resto, però, se anche fosse paro paro come l'anno passato per me andrebbe anche bene. 
In fondo sarò anche una dissociata ma sono una persona con davvero tante ragioni per essere felice e sorridente il mattino quando mi sveglio. E questo nonostante notti insonni e un marito incimurrito l'ultimo dell'anno che andrà a letto fra un'ora. 
Buon anno !! 

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