Il biglietto


Il mio primo biglietto della metropolitana. L'ho affrontata con la stessa soggezione con cui, la prima volta, mi sono infilata in quella di Taipei e in quella di altre città. Per me è un po' come andare sott'acqua dove perdi ogni riferimento. Ma qui a Montreal la cosa mi sembra più semplice del previsto. Poche linee come a Milano e indicazioni chiare. Anche per una notoria distratta come me, il margine di errore è quasi zero. Sono, comunque, riuscita a scendere in stazione da una scala e a riemergere da un'altra prima di individuare i tornelli ed i distributori automatici dove acquistare i biglietti. 

E poi, niente, un po' gli odori e l'atmosfera della metropolitana di Londra, dove s'incrociano tante facce diverse, chi intento a leggere un libro, chi perso nella musica diffusa da grandi cuffie, chi assopito sul giornale e chi con in mano una pianta della città (io). 
Esattamente l'opposto di Taipei dove la metropolitana è inodore, pulita e le facce sembrano, almeno all'inizio, un po' tutte uguali. Dove, però, se sei in sedia rotelle, un ascensore ti porta giù fino ai treni. E delle barriere trasparenti fra la banchina ed il binario evitano che la gente cada sotto i treni. Un bel vantaggio per noi distratti.

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