Non ho l'età

Questo weekend sono ufficialmente invecchiata. Finalmente ho aperto gli occhi e me ne sono resa conto, invece di fare sempre quella che va in giro in All-star e che, da quando ha superato i trenta, non tiene più il conto degli anni perché tanto uno in più o uno in meno che vuoi che differenza faccia. E invece la fa eccome.

Sabato pomeriggio ho attraversato la città per andare per l'ennesima volta dal mio dentista preferito, il Dott. Lee, e dalle sue assistenti/androidi (nessuna candidabile come la Minetti) a farmi salvare un nuovo dente che minaccia di lasciarmi.
Questa volta nessun impianto ma una meravigliosa corona in ceramica, anche se ne meriterei una da mettere in testa vista la frequenza e l'entità dei lavori che mi ha fatto in bocca negli ultimi mesi.
Insomma, dopo anni di "mai avuto carie in vita mia", i miei denti cadono come foglie al vento causa un indebolimento di cui, guarda un po', pare sia responsabile la gravidanza.
Pazienza, tanto qui sono maestri in brodi e zuppe varie quindi posso fare a meno di torrone e di altri "ha(l)d food" come mi è stato suggerito dalla capa androide che, fra le altre cose ilari, confonde sempre fra loro "year", "month" e "week" per cui quando mi dà gli appuntamenti, non è raro sentirsi dire : ok Anna see you next yea(l). Così tanto tempo per preparare una corona ? La decorate con diamanti ?

Oltre ai denti, però, anche i miei capelli sembrano risentire degli anni che passano e, pare anche in questo caso, delle due gravidanze. E così venerdì sono andata finalmente, dopo circa sei mesi, da Celina, la mia parrucchiera di fiducia, per una regolatina. O per lo meno questo era nelle mie intenzioni. Quando mi sono seduta, lei ha dato un'occhiata e poi, sussurandomi in un orecchio per non farsi sentire dalle altre clienti : Anna what about your white hair ? Do you want to color it ? Cacchio, come direbbe L. Ariberth, ma si vedono così tanto ?
Quattro ore di trattamento, praticamente me li ha tinti uno per uno, per tornare allo splendore del passato. E ogni volta che tornavo a sedermi al lavatesta per un ennesimo risciacquo, di fianco a me c'era una bambina che avrà avuto sette anni con la testa avvolta nell'alluminio come la sottoscritta e l'aria sofferente. Ad un certo punto non ce l'ho fatta e ho chiesto a Celina che cosa caspita stesse facendo li da ore. Tinta e arricciamento con un risultato finale, a mio parere, disastroso, ma la madre fierissima. Se avessi avuto il numero, l'avrei volentieri segnalata ai servizi sociali. Ma come si fa ? Devo comunque ringraziarla perché vedere sua figlia che, poverina, è, suo malgrado, già vecchia a sette anni mi ha fatto sentire, di colpo, meno conciata di quanto pensassi. In fondo, ricci no, ma la tinta è la prima volta in trenta ... cinque, sei o sette anni ? Adesso verifico.

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