La trapuntina


Nel risistemare alcune foto sul computer, mi sono imbattuta in questa che merita non solo per il soggetto ma per la situazione in sè.

No, non è il soggiorno di amici, bensì il negozio di Muji vicino a casa dove, prima di Natale, snasavo con Lady Ariberth alla ricerca dell'ennesima cosa carina ma sostanzialmente inutile da comprare.
Mi avvicino al divano dove adocchio questa simpatica trapuntina scozzese ideale per pisolare davanti alla tv o su di un libro in una giornata piovosa. Mi allungo per prenderla e non mi accorgo che sotto quella giacca nera si nasconde un essere umano che ronfa beatamente come il suo collega, più visibile, alla sua sinistra.
Il ronfante, che non è un commesso di Muji accomodato proprio lì per dimostrare il comfort della trapunta, ha un sussulto e, guardandomi male, strappa la coperta dalle mie mani e si riposiziona per continuare il suo sonno.
Rido, quando avrei dovuto invece insistere e levargli di dosso la trapuntina reclamando il mio diritto di poterla visionare poiché non di sua proprietà, e intanto penso che vorrei vedere la faccia dello staff di Muji in Corso Vercelli se io facessi una cosa del genere. Qui, invece, nessuno ha detto niente.

Del resto, a Taipei, la gente pisola e si addormenta nei luoghi e nelle condizioni più impensabili. Sonni profondi al ristorante, in metropolitana, per strada, in ufficio. Per un fotografo esperto, con un buon zoom, potrebbe essere lo spunto per un lavoro curioso e divertente.
Io stessa, che ultimamente soffro di terribili carenze di sonno (dormire è da sempre una delle mie attività preferite ed il mio modo per scaricare tensioni e nervosismo), sto prendendo, mio malgrado, quest'abitudine dei power nap urbani. Mi sono appisolata nella sala d'aspetto della ginecologa e sto seriamente considerando di fare un salto da Muji uno dei prossimi giorni per accasciarmi su quel divano e poter finalmente provare quella trapuntina.

Commenti

Post più popolari