Qui...boh

E sono già passati due anni. Ventiquattro mesi, qualcuno in meno causa trasferte estive, dall'approdo a Taipei in una piovosa giornata di febbraio quando pensavo che, sì, era stato davvero un bello scherzo, ben organizzato e quasi credibile, ma che era ora di fare dietrofont e di tornare a casa, a Milano.

Ma uno scherzo non era e, due anni dopo, lo confesso, mi sento ormai a casa anche qui, a Taipei, una città che, se non ci fossi venuta a vivere, non avrei mai saputo individuare sul mappamondo.
Ignoranza a parte, la mia, se mi guardo indietro mi sembra ne siano passati dieci, di anni, da quando sono entrata a casa nostra e ad accogliermi c'era il nulla a parte due cuscini leopardati, gentile omaggio della nostra padrona di casa.
Avevo paura che Ming non si sarebbe sviluppato correttamente causa carenza di zucchine e di ricotta e, invece, non solo è cresciuto ma schifa le zucchine e preferisce il tofu. E di figlio ne ho persino fatto un altro.
Ormai riesco ad essere fisionomista anche qui e, dopo diversi incidenti di percorso, riconosco visi familiari e, alla fine, non mi sembrano più così tutti uguali.
Mi destreggio discretamente con le bacchette anche se mi domando perché disdegnino le forchette, così maledettamente più comode, bevo acqua calda, che fa bene per ristabilire l'equilibrio fra lo yin e lo yang, e la lingua cinese mi suona più familiare nonostante continui a non capire un emerito tubo.
In città, mi oriento decisamente molto meglio e guido con scioltezza anche nei vicoletti labirintici, rischiando spesso di schiacciare qualche scooterista indisciplinato, praticamente tutti, e di venire alle mani con i taxisti.
Ho pochi amici ma buoni e, ultimamente, sono riuscita anche a crearmi diverse opportunità professionali che, però, ho dovuto mettere nuovamente in stand-by da quando sono tornata ad occuparmi di biberon e rigurgiti.

Insomma, il bilancio è positivo nonostante gli inevitabili risvolti negativi fra cui, sicuramente, oltre allo stinky tofu ed al perenne odore di brodo, la distanza geografica ed il fuso che rendono estremamente difficile la comunicazione con gli amici di sempre.
Così positivo che fra pochi mesi, dubito che passerà un altro anno, sarà ora di menare le tolle di nuovo verso una destinazione che, però, ed è lì il bello, ci è tuttora sconosciuta.
Anche quitaipei si concluderà quindi ma conto, e spero non suoni come una minaccia, di voltare pagina ed iniziare un nuovo qui qualchecosa che, per il momento, è però ancora un qui...boh.

Commenti

  1. Ma non sai nemmeno se resterete in Asia?

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  2. No, nulla di nulla ! Potrebbe essere ovunque, ma dopo Taiwan sono pronta a tutto :-)
    Buon Capodanno cinese ! Fra di noi ci capiamo :-) ciao

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