Il menù

Quando io andavo all'asilo, un paio di anni fa, le suore naziste a cui ero stata affidata mi davano da mangiare della carne sciapa e della pasta scondita. Mi viene la pelle d'oca solo a pensarci.
Per questa ragione avevo qualche perplessità nel lasciare Ming a pranzo all'asilo. All'improvviso ecco riafforare quei tremendi ricordi ed il timore che lo stesso trauma potesse riviverlo mio figlio.

Ma così non è. Anzi. Ieri Melody mi ha consegnato trionfante il menu dei nanetti giorno per giorno, in inglese. Devo ancora trovare a Taipei un ristorante dove si mangi così bene.
Il martedì per esempio è previsto steamed fish with ginger slices and dried soybean e il mercoledì rice with beef stewed, carrot and tomato.
Il menu è diverso ogni giorno della settimana per un mese, poi si ripete.
Ho chiesto se posso mangiare anch'io lì, pronta a pagare la retta per essere eventualmente inserita nella classe dei grandi, dai 4 ai 5 anni. Hanno pensato che scherzassi.

E poi ho già un sacco di amici. Per delle ragioni che mi sfuggono, sono diventata molto gettonata fra un gruppo di bimbi che, quando aspetto Ming, vengono tutti a sedersi vicino a me e mi dicono tante cose che, però, io non capisco. Ricambio con grandi sorrisi che, forse, a loro bastano. Oggi, un nanetto con le mani tutte sporche di sabbia mi ha abbracciato lasciando le sue impronte sui miei pantaloni blu. Purtroppo mi ero dimenticata di portarmi un ricambio. Ho detto alla maestra che da domani farò lo zaino con più attenzione.

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