Quiisraele

No, non siamo ancora in volo. D'accordo che il viaggio e' lungo (24 ore door to door) ma siamo approdati in Israele, ormai, da una decina di giorni.
Sono state giornate intense perche', quest'anno, un ospite illustre da Ginevra ci ha fatto compagnia per la cena di Passover, abituandosi gradualmente all'informalita' israeliana (ciabatte anche a teatro) e all'estetica del trasandato o del discinto, che contraddistingue, da tempo, i luoghi che frequento e che amo.

Finalmente ho riscoperto il cielo terso ed il sole accecante (vero patrimonio metereologico di questo paese) che la sera scende e si nasconde laddove il mare confina con il cielo. Esattamente l'opposto di Taipei.

Sono satura di cibo come un'oca ripiena e per questo la sera, quando mi ripropongo di scrivere due righe, mi assopisco regolarmente sul divano.
Martedi' sera saremo di nuovo in aereo assistiti dal "simpaticissimo" equipaggio della Corean Air che credo sia stato formato in scuole di aviazione militare. Probabilmente si tratta di una squadra di hostess che utilizzano principalmente per i voli da e per Israele perche' in grado di gestire l'esuberanza degli Israeliani in volo. Io ho avuto l'impressione che si tratti piuttosto di androidi che si muovono a comando, utilizzando l'orribile fermacapelli bianco come radio trasmettitore.
Molto meglio la Cathay con cui spero di volare in  Italia e che, fra una settimana, trasportera' a Taipei un altro ospite illustre da Milano.

Quitaipei riprendera' ufficialmente mercoledi' o, al massimo, giovedi' quando avro' svuotato le valigie e superato il fuso orario.


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