A zonzo

Longshan Temple
Herb lane

Lady Ariberth
Ma, è' già lunedi ? Il tempo vola. Ripercorro quindi all'indietro una settimana soleggiata trascorsa, essenzialmente, a fare la turista con Lady Ariberth che legge fino a notte fonda la guida di Taipei e poi m'interroga.
Su suo suggerimento, sabato sera, abbiamo concluso una giornata nella zona di Zhongshan Road, lunghissimo viale alberato e leggendario shopping district della città prima che costruissero Xinyi, con il TaipeiEYE, uno spettacolo di un'oretta abbondante di tipiche performing arts cinesi come il circo e l'opera.
Ma se lo spettacolo di acrobazie circensi è stato piacevole e, talvolta, sorprendente, dopo dieci minuti di opera cinese avrei fatto saltare in aria volentieri attori ed orchestra. Come si fà a reggere delle marionette umane che gracidano al suono di quella che sembra una batteria di pentole percosse con un mestolo ? 
Ho sempre creduto (diversi anni fa' ho assistito a Milano ad uno spettacolo analogo di tre ore) che la mia insofferenza fosse dovuta ad assenza di sensibilità e ad una sana ignoranza caucasica, ma, sabato sera, ho visto diversi locali appisolarsi durante lo spettacolo. Ma allora fà la palla anche a voi, ditelo !

A Lady Ariberth Taipei continua a piacere, nonostante l'abbia portata nei quartieri più vecchi, trasandati e fatiscenti della città. Credo conti molto la consapevolezza che, fra due settimane abbondanti, tornerà a passeggiare in zona Magenta a Milano. Ma Taipei, come Tel Aviv, è diversamente bella. È interessante, curiosa, bizzarra e, decisamente, asiatica.
Lunedì l'ho portata a Wanhua, quartiere storico della città dove c'è il Longshan Temple, il tempio più vecchio di Taipei, dedicato ad una divinità buddista, Guanyin, ma anche ad altre taoiste. Insomma ce n'è un po' per tutti. E infatti è un andirivieni di persone di tutte le età che, con un bastoncino d'incenso in mano, si fermano a fare una serie di inchini e a blaterare cose incomprensibili davanti all'altarino preferito.
Ci avrei provato anch'io ma temo non capiscano l'inglese.
Siamo allora andate a fare due passi nelle stradine attigue al tempio, che offrono scorci molto suggestivi come il piccolo Herb Lane, dove si vendono, ancora oggi, una varietà di erbe aromatiche e medicinali per preparati fai da te.
Non lontano c'è il Bopiliao Historic Block, un edificio di un paio di secoli fa', oggi restaurato, in mattoni rossi e porticato, che veniva utilizzato per lo stoccaggio e la lavorazione del legno trasportato lungo il fiume Tamsui. Uno dei pochi esempi di architetture semplici ed eleganti sopravvissute in un panorama urbano che non è, certo, dei migliori.
A piedi, abbiamo poi raggiungo Ximending, altro quartiere della Taipei storica, bonificato dai Giapponesi, verso fine '800, dopo aver distrutto la vecchia cinta muraria che proprio qui (Ximending significa : West gate district) aveva uno dei suoi accessi principali.
E' una zona molto piacevole per fare due passi, non solo per alcuni edifici giapponesi sopravvissuti alla storia e a Chiang Kai-shek, ma anche per il Pedestrian Mall, un'area pedonale di negozi e di ristoranti, japanese style, che la sera si riempie di gente e di luci.
Insomma, è stata un'occasione anche per me di vedere alcuni posti nuovi visto che ultimamente i miei tragitti sono molto vari : casa-asilo-supermercato e supermercato-asilo-casa. La routine colpisce anche qui.

Nel frattempo, Lady Ariberth, sempre più coinvolta dalla nostra eccitante vita familiare, ha deciso di mettere da parte autista e scorta e di portare Ming all'asilo, da sola. I primi tentativi, peraltro apprezzattissimi, non sono andati a buon fine.
La griglia di strade ortogonali di Xinyi che, da un punto di vista urbanistico, dovrebbe facilitare l'orientamento, a Lady Ariberth lo complica, forse perchè abituata ad una struttura urbana più classica e radiocentrica. E allora, dopo una ventina di minuti, ecco che arriva puntuale la telefonata da cellulare ospiti : Ciao, mi sono persa. Non vedo il nome della via, ma di fianco a me ci sono dei palazzi e davanti degli alberi ... (e magari per strada dei cinesi ?). Purtroppo questi indizi "utilissimi" non ci permettono sempre di localizzarla e quindi attendiamo che, prima o poi, scorga il Centouno o che, con l'aiuto del nostro gps che sdegna perchè non è un Tomtom, ritrovi la via di casa.
Del resto, sbagliando s'impara, e dopo un paio di false partenze, adesso se la cava egregiamente e Ming è uno dei bimbi più puntuali all'asilo. Ciononostante, ho sempre la sensazione che Taipei sia per lei un po' disorientale. Vedremo.








Commenti

Post più popolari