L'asilo



L'insegnante che avrà Ming, all'asilo dove lo abbiamo iscritto, si chiama Melody. Un nome, un programma.
L'ho conosciuta l'altro giorno quando sono andata, per l'appunto, a fare il colloquio introduttivo. Credo che sia carina (era munita di mascherina quindi potevo solo vedere gli occhi ... a mandorla. Sai che novità) e che abbia all'incirca quindici anni ... scherzo, sicuramente qualcuno di più. Forse diciassette. Sui bambini, comunque, ne sa molto più di me. Non so come sia messa sui bambini padanoisraeliani indemoniati, ma a giudicare dagli altri, sono molto disciplinati. Quando sono entrata, aspettavano tutti in silenzio, seduti su di una panchetta, che i propri genitori si facessero vivi e li venissero a prendere.

Melody mi ha parlato in cinese, con qualche parola in inglese tipo yes or no. Polly, il nostro angelo custode, mi ha tradotto il resto, mentre Ming distruggeva, come solo lui sa fare, tutto l'ordine della stanza a cui, probabilmente, i bimbi avevano lavorato a lungo prima di lasciare l'asilo.
Non tutti, però, erano andati via. Alcune bimbe assaporavano in silenzio la propria merenda di riso e verdure prima di diventare l'obiettivo di Ming che, da buon mezzo italiano, ha subito iniziato a broccolarle.
Tutto questo davanti allo sguardo basito di Melody che, probabilmente, dall'altro ieri, ha iniziato a pensare seriamente di cambiare lavoro. Comunque, poiché sono buona, le ho regalato ancora qualche settimana di pace e ho deciso di cominciare con l'inserimento, per abituare Ming al nuovo posto e alle mie assenze (cosa che non credo prenderà più di cinque minuti), ai primi di ottobre visto che la settimana prossima dovremmo andare per qualche giorno a Singapore e, si sa (anzi me l'hanno proprio detto) che all'asilo ci si ammala subito.

In compenso, sono tornata a casa con una lista di cose da preparare per Ming, dal cambio dei vestiti ad una piantina che dovrà curare (e come no?), di cui mi dovrò occupare nei prossimi giorni. Insomma di nuovo compiti anche per me. Ci risiamo ? Ho come questa sensazione.
Se però riusciranno ad insegnargli, come ho visto fare a due bimbe, a mangiare in silenzio, pulirsi la bocca, lavarsi le mani e mettere a posto, la piantina, magari più grande, la comprerò anche all'insegnante. Anzi, proprio un bosco intero.

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