Le acciughe

E' da ore che continuo a bere come un cammello. La causa ? Delle acciughe salatissime sulla pizza napoletana che ho mangiato oggi, complice l'invito a pranzo di due concittadine molto simpatiche.
Ci siamo trovate a Tienmu, quartiere dove c'è la più alta concentrazione di caucasici o "foreigners" e che dista, da dove abito io, come Pavia dal centro di Milano. Comodissimo. Sono comunque arrivata con qualche minuto di ritardo e subito mi è venuto un sospetto sulla reale italianità del ristorante scelto. Da Tomaso con una emme sola. Mah. E infatti dentro c'erano tanti Tomasi con gli occhi a mandorla che, forse, si sono fatti le ossa in qualche Da Tommaso italiano. Tuttavia l'odore della pizza sembrava il solito e, dopo più di due mesi di astinenza, quasi mi è scesa una lacrima dalla commozione. Il menu era plastificato con le foto di tutte le pizze. Ed io ho subito puntato il dito sulla Napoletana, anche perchè era l'unica semplice nei suoi ingredienti.

La cameriera mi ha, però, avvisato : It's good but vely saulty fish ! Saulty fish ? ho ripetuto, non capendo. Yes, the anchovies vely saulty. Ah, the anchovies. E, peccando di hubris tricolore, le ho detto di non preoccuparsi, che le acciughe le conosco benissimo e che, si, sono saulty, ma non c'è bisogno di farne un dramma. Alla fine della pizza mi sarei attaccata al rubinetto del bagno, ad un idrante, ad una damigiana di birra. Le acciughe taiwanesi devono essere cotte nel sale. Una sete bestiale. La cameriera se lo aspettava e infatti è tornata : would you like anadal coke ? No thank you. I'm fine. Idiota, lo so.

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