Differenze
Che Montreal e Taipei siano due posti diversi è evidente. Tuttavia ci sono aspetti della vita, qui, che non sono poi così diversi da quelli là. Sono proprio opposti.
Il pediatra per esempio. Se a Taiwan i bambini li visitavano vestiti e armati di mascherine, guanti e quant'altro potesse evitare un contatto fisico, qui praticamente li devi già svestire in macchina prima di arrivare.
Un cartello all'ingresso del centro pediatrico dove porto Ming e Tom ammonisce di presentare i bimbi al dottore già nudi.
Un cartello all'ingresso del centro pediatrico dove porto Ming e Tom ammonisce di presentare i bimbi al dottore già nudi.
Cosa che, per carità, preferisco ma, a Taipei, il pediatra era sempre puntuale, qui, invece, dopo la solita frase di rito dell'assistente "Dr. F. will be right with you" può anche passare una mezzora. E allora attendere sperando che non si ammalino, proprio lì, o fregarsene e rivestirli, violando le regole? E data l'aria che tira, rischiando magari di pagare una sanzione. "Ah, you put his clothes on again ... it's 200 dollars. Time is money!"
Io, che adoro sfidare le regole, ovviamente li rivesto, per poi denudarli non appena sento i passi della pediatra fuori dalla porta.
E poi grande upgrade per quello che riguarda la comunicazione. Forse anche troppo. A Taipei, le frasi scambiate con il pediatra di turno erano poche, semplici e spesso incomprensibili.
Si usciva sempre dubbiosi e anche un po' frustrati ma con in mano, in compenso, un sacchetto pieno di polveri, polverine, sciroppi. Un cocktail chimico che, spesso, ha avuto effetti quasi allucinogeni su Ming.
Qui, invece, superato l'ostacolo della lingua, si viene, sottoposti ad un interrogatorio che, spesso, si supera a fatica e che, proprio l'altro giorno, ha spinto l'assistente della pediatra a farmi questa domanda : "Are you Tommaso's mother ?"
Cosa che, in altri casi, potrebbe mandare facilmente una madre in crisi se non proprio in terapia. Io ho semplicemente incassato. Il dubbio le è venuto quando ho esitato sulla quantità di latte che somministro generalmente a mio figlio : I don't remember, maybe 350 ml of milk ... ?.
La giovane assitente mi ha fulminato con gli occhi:" It's very important ! We suggest for his age a daily consumption of 700 ml. It is very important for his cerebral development and bla, bla, bla."
Anche la pediatra, è tornata sull'argomento, dicendomi che Tommaso, nella tabella di sviluppo canadese, sembra essere leggermente sottopeso. Sottopeso? Tommaso pesa 10 chili e ha un anno. Secondo la tabella dello sviluppo taiwanese sarebbe obeso. Qui è magrino.
Poco importa. Le ho, falsamente, rassicurate promettendo che avrei seguito i loro consigli e somministrato anche di notte, con una flebo, del latte in più.
"And please make sure he only eats healthy and low fat food. Big chunks, of course, to be avoided." Of course, doctor, no problem. Due giorni dopo, Tommaso si abbuffava di patatine fritte in un Mc Donald's locale. Però poi un po' di latte.
Ma la cosa più strana è questa. Dopo mezzora di inquisizione su abitudini alimentari e comportamentali di mio figlio, finalmente la pediatra si è degnata di visitarlo e di svelarmi la causa di una tossetta che m'impensieriva. "Nothing serious. Just a bit congested. I suggest you put some olive oil drops in his ears for a week. Just oil and ... be brutal with it! Goodbye!"
Ma come ? Nessuna polverina, nessuno sciroppo, nessun antibiotico ? Duecento dollari per ricevere il tipico rimedio della nonna?
Tommaso, però, è guarito nel giro di un paio di giorni. Con quello extravergine naturalmente.
Veniamo, invece, all'asilo che Ming adora ma che mi lascia, talvolta, un po' perplessa.
L'impostazione è decisamente agli antipodi rispetto a quello montessoriano taiwanese.
Quando vado a prendere mio figlio, invece, di trovarlo seduto, silente e vestito, di fianco ai suoi compagni, mi sento dire : Matteo? He must be somewhere around here ..." per poi udire una serie di ripetuti richiami "Matteo, Matteo, Matteo, mommy is here !" e vederlo apparire rosso paonazzo, tutto da vestire il che significa mezzora, perdere tanti kilowatt di energia, maledire la maternità, ripensare a quell'ultima vacanza in coppia da soli e rimpiangere Taipei.
E poi il fraseggio con la direttrice, Mrs J., che adoro anche solo per quel fantastico british accent con cui quotidianamente mi fornisce informazioni "basilari" su Matteo : Matteo had a lovely day however ...there was a little accident ... (e già li tremi pensando al peggio) while he was having his lunch, well, he spilled some yoghurt on his shirt. Very sorry about that !"
Ma dai ? Sai che novità. Lo scoop sarebbe se facesse il contrario ma io ho il sospetto che qui dove, apparentemente, si citano in giudizio tutti per idiozie, i genitori possano, per un episodio di questo tipo, chiedere all'asilo, se non l'arresto della direttrice, almeno il rimborso delle spese per la tintoria.
Il suo sguardo si fa decisamente più preoccupato quando si tratta, invece, dell'alimentazione : "Matteo had a lovely day. However he only ate half of his apple ... I hope he's not getting sick ..." oppure " Matteo had a lovely day today. However he did not drink much water today. Hopefully he is not getting dehydrated ..."
E mentre cerco di rassicurarla, escludendo che si tratti di un problema serio, tocco comunque la grossa maniglia di ferro della porta per scaramanzia.
A Taipei, la comunicazione era pressoché inesistente salvo qualche rara occasione in cui, però, si andava diretti al punto :" "Matteo no eat chinese mushlooms but no go out if he not finished." E questo per spiegarmi perché, dopo mezzora, non fosse ancora emerso dalla classe.
Qui, invece, la si prende sempre un po' alla larga :"Hi Anna, it's J.! I was wondering if Matteo is staying over for lunch, because I dont see his lunchbox." No, in effetti, non lo vedi perché non c'è. Me lo sono dimenticata.
E solo venerdì scorso, la più bella : "Hi Anna, it's J.!, I was wondering if Matteo is staying here this afternoon because I don't see you ..." E come potrebbe stare in the afternoon se oggi è venerdì e l'asilo chiude prima ? Mi sono semplicemente dimenticata di venirlo a prendere.
Ora che le mie dimenticanze possano, forse, giustificare l'apprensione della direttrice nei confronti di Matteo, è comprensibile ma mi chiedo come potrebbe mai annunciarmi una cosa veramente seria :"Hi Anna, I was wondering if Matteo knows how to jump because there is a fire ..."
Io, che adoro sfidare le regole, ovviamente li rivesto, per poi denudarli non appena sento i passi della pediatra fuori dalla porta.
E poi grande upgrade per quello che riguarda la comunicazione. Forse anche troppo. A Taipei, le frasi scambiate con il pediatra di turno erano poche, semplici e spesso incomprensibili.
Si usciva sempre dubbiosi e anche un po' frustrati ma con in mano, in compenso, un sacchetto pieno di polveri, polverine, sciroppi. Un cocktail chimico che, spesso, ha avuto effetti quasi allucinogeni su Ming.
Qui, invece, superato l'ostacolo della lingua, si viene, sottoposti ad un interrogatorio che, spesso, si supera a fatica e che, proprio l'altro giorno, ha spinto l'assistente della pediatra a farmi questa domanda : "Are you Tommaso's mother ?"
Cosa che, in altri casi, potrebbe mandare facilmente una madre in crisi se non proprio in terapia. Io ho semplicemente incassato. Il dubbio le è venuto quando ho esitato sulla quantità di latte che somministro generalmente a mio figlio : I don't remember, maybe 350 ml of milk ... ?.
La giovane assitente mi ha fulminato con gli occhi:" It's very important ! We suggest for his age a daily consumption of 700 ml. It is very important for his cerebral development and bla, bla, bla."
Anche la pediatra, è tornata sull'argomento, dicendomi che Tommaso, nella tabella di sviluppo canadese, sembra essere leggermente sottopeso. Sottopeso? Tommaso pesa 10 chili e ha un anno. Secondo la tabella dello sviluppo taiwanese sarebbe obeso. Qui è magrino.
Poco importa. Le ho, falsamente, rassicurate promettendo che avrei seguito i loro consigli e somministrato anche di notte, con una flebo, del latte in più.
"And please make sure he only eats healthy and low fat food. Big chunks, of course, to be avoided." Of course, doctor, no problem. Due giorni dopo, Tommaso si abbuffava di patatine fritte in un Mc Donald's locale. Però poi un po' di latte.
Ma la cosa più strana è questa. Dopo mezzora di inquisizione su abitudini alimentari e comportamentali di mio figlio, finalmente la pediatra si è degnata di visitarlo e di svelarmi la causa di una tossetta che m'impensieriva. "Nothing serious. Just a bit congested. I suggest you put some olive oil drops in his ears for a week. Just oil and ... be brutal with it! Goodbye!"
Ma come ? Nessuna polverina, nessuno sciroppo, nessun antibiotico ? Duecento dollari per ricevere il tipico rimedio della nonna?
Tommaso, però, è guarito nel giro di un paio di giorni. Con quello extravergine naturalmente.
Veniamo, invece, all'asilo che Ming adora ma che mi lascia, talvolta, un po' perplessa.
L'impostazione è decisamente agli antipodi rispetto a quello montessoriano taiwanese.
Quando vado a prendere mio figlio, invece, di trovarlo seduto, silente e vestito, di fianco ai suoi compagni, mi sento dire : Matteo? He must be somewhere around here ..." per poi udire una serie di ripetuti richiami "Matteo, Matteo, Matteo, mommy is here !" e vederlo apparire rosso paonazzo, tutto da vestire il che significa mezzora, perdere tanti kilowatt di energia, maledire la maternità, ripensare a quell'ultima vacanza in coppia da soli e rimpiangere Taipei.
E poi il fraseggio con la direttrice, Mrs J., che adoro anche solo per quel fantastico british accent con cui quotidianamente mi fornisce informazioni "basilari" su Matteo : Matteo had a lovely day however ...there was a little accident ... (e già li tremi pensando al peggio) while he was having his lunch, well, he spilled some yoghurt on his shirt. Very sorry about that !"
Ma dai ? Sai che novità. Lo scoop sarebbe se facesse il contrario ma io ho il sospetto che qui dove, apparentemente, si citano in giudizio tutti per idiozie, i genitori possano, per un episodio di questo tipo, chiedere all'asilo, se non l'arresto della direttrice, almeno il rimborso delle spese per la tintoria.
Il suo sguardo si fa decisamente più preoccupato quando si tratta, invece, dell'alimentazione : "Matteo had a lovely day. However he only ate half of his apple ... I hope he's not getting sick ..." oppure " Matteo had a lovely day today. However he did not drink much water today. Hopefully he is not getting dehydrated ..."
E mentre cerco di rassicurarla, escludendo che si tratti di un problema serio, tocco comunque la grossa maniglia di ferro della porta per scaramanzia.
A Taipei, la comunicazione era pressoché inesistente salvo qualche rara occasione in cui, però, si andava diretti al punto :" "Matteo no eat chinese mushlooms but no go out if he not finished." E questo per spiegarmi perché, dopo mezzora, non fosse ancora emerso dalla classe.
Qui, invece, la si prende sempre un po' alla larga :"Hi Anna, it's J.! I was wondering if Matteo is staying over for lunch, because I dont see his lunchbox." No, in effetti, non lo vedi perché non c'è. Me lo sono dimenticata.
E solo venerdì scorso, la più bella : "Hi Anna, it's J.!, I was wondering if Matteo is staying here this afternoon because I don't see you ..." E come potrebbe stare in the afternoon se oggi è venerdì e l'asilo chiude prima ? Mi sono semplicemente dimenticata di venirlo a prendere.
Ora che le mie dimenticanze possano, forse, giustificare l'apprensione della direttrice nei confronti di Matteo, è comprensibile ma mi chiedo come potrebbe mai annunciarmi una cosa veramente seria :"Hi Anna, I was wondering if Matteo knows how to jump because there is a fire ..."
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