Sismi e omertà
Aggiornamento veloce e banale. Cerco di ritagliarmi un po' di tempo la sera ma tra la stanchezza fisica ed il vinello bianco fresco che butto giù a causa della prima, gli occhi mi si chiudono rapidamente.
Nulla di particolare da segnalare, almeno per il momento, tranne che ho scoperto finalmente che cosa significhi avere un figlio made in Taiwan : prevede i sismi !
L'altro giorno, un quarto d'ora prima di oscillare a causa del terremoto che ha scosso la Garfagnana, Tommaso, tranquillo per natura, ha cominciato ad agitarsi e poi a strillare.
Ci siamo guardate allibite poi Lady Ariberth ha sentenziato :" Sentirà il tempo." No, il tempo no, ma i sismi si.
E infatti, terminata la scossa, si è subito calmato ed è caduto in un sonno profondo.
Dopo il polipo Paul, che prevedeva i risultati delle partite dei mondiali, ecco Tommaso il sensitivo che, presto, lavorerà per la Protezione Civile.
Io, invece, al sisma ho reagito con un educato smadonnamento, un po' perché me ne sciroppo già diversi a Taipei, un po' perché, se a Taiwan mi sento comunque sicura, qui no. Soprattutto dopo aver sentito che un idiota che vive qualche piano sotto ha demolito dei muri portanti per fare del suo appartamento un open space.
Che "open" rischia di esserlo veramente se il palazzo crollerà a causa sua. Ma in Italia funziona così.
Ad ogni modo le giornate qui sono più o meno le stesse, cadenzate da pappe, cambi di pannolino, bagni, pappe di nuovo e dal momento più bello della giornata, quello della nanna.
Ming si è ripreso alla grande dalla gastroenterite mettendo su anche qualche chiletto fra gelati e focaccine.
Si guarda in giro incuriosito da tanti volti diversi e dal fatto che, qui, tutti gli si rivolgono nella stessa lingua. Con il risultato che anche lui si è molto sciolto e, con la sua "r" israelotedesca, non sta zitto un secondo, assorbendo come una spugna le espressioni più diverse. "Mamma, non c'è più, MI SA " MI SA ?, ho sentito bene ? Mi sono quasi commossa. Poi ci sono state anche interferenze del sud, grazie alla visita di Barbira, Ciotto e del mitico Lucariello, conclusa con matte risate e con un "uè, uè" utilizzato quotidianamente per richiamare l'attenzione della sottoscritta.
Tommaso osserva, rigurgita e sorride, tentando già di gattonare per raggiungere più velocemente i giochi di suo fratello che ricambia tali slanci con carezze, schiaffoni e, non più tardi di ieri, pinzando la coscia adiposa del secondogenito con una molletta della biancheria.
"Tommaso fatto bua !" E chi è stato ? "Non lo (z)o".
Nemmeno due settimane in Italia ed è già omertà.
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