Qui Milano / summer break

Sarò breve visto che è da più di dieci giorni che tento inutilmente di avere cinque minuti di pace per aggiornarvi. 
Siamo a Milano. E ci siamo arrivati con un viaggio che scala la classifica di quelli peggiori della mia vita. A meno di due ore dalla partenza, Ming si è accasciato sul divano con febbrone.
"Tachipirina e parti serena" mi ha scritto su whazzup il fratello/zio medico visto che tanto a me e non a lui si prospettavano 17 ore di supposte e borsa del ghiaccio ad alta quota.
Anyway, con il benestare anche del pediatra taiwanese ed un lasciapassare nel caso in cui ad Hong Kong, dove misurano la febbre a tutti, ci avessero rispedito a casa, siamo partiti.

Del resto nessun sospetto di Chicken flu ma solo un principio di gastroenterite (presa all'asilo magari mentre preparava una delle loro maledettissime Montessori cakes)che si è poi manifestata una volta approdati a casa per la gioia di Lady Ariberth.
Esausti dal viaggio e un po' spaesati dal fuso, abbiamo passato due giorni a far vomitare Ming con una puntatina al Pronto Soccorso pediatrico dove, al di là del fatto che non ci fosse nessuna infermiera al "triage" perché tutte a prendere il caffè insieme, mi sono quasi commossa quando ho potuto finalmente spiegare nella mia lingua al pediatra che cosa avesse mio figlio.

Ti vedo meglio oggi mi ha detto Teresa la cassiera del supermercato qui vicino che avevo incontrato appena arrivata, quando tentavo delle prime timide uscite con Ming ancora un po' debilitato. Giallo lui e verde io sembravano due degli Addams.
Invece oggi va molto meglio. Ci siamo ripresi, abbiamo dormito un po' di più (Ming le sue undici ore, io le mie sei) e, con Tommaso, l'unico in forma splendida, e la nonna felice ma stravolta, abbiamo cominciato a perlustrare Milano che, come sempre, mi sembra bellissima.

Iduzzo è invece già rientrato alla base perché uno di noi deve pur lavorare e ha scelto di farlo lui. In più si profilano all'orizzonte grosse novità che vi racconterò, cosiccome della giostra dei Giardini Pubblici di Via Palestro che è ancora la stessa di quando ci andavo io da bambina, un paio di anni fa.







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