Qui agosto
Bene, anche la parentesi israeliana ce la siamo messa alle spalle. Il tempo vola e sono di nuovo ricordi.
Ad un discreto fancazzismo (sono riuscita a finire uno "spassosissimo" libro di Murakami) ho alternato anche brevi ma intensi momenti di cultura.
Visita al Tel aviv Museum of Art, meglio al suo bookshop, cinema con la visione di due film di cui uno, francese, veramente acuto e divertente. L'altro, quello di Woody Allen su Roma, se devo essere obiettiva l'ho trovato anche un po' palloso, ma visto che quando si tratta di Woody, non lo sono, mi è piaciuto da morire.
Ma, soprattutto, queste due settimane sono state connotate dai miei ripetuti incontri con M., un'artista israeliana logorroica che ha visto in me la chiave per il successo dei suoi prossimi progetti assurdi.
Il mio dont worry farò volentieri un paio di telefonate e due commenti buttati li per caso ma ritenuti molto intelligenti mi sono costati tre ore di incontri presso il suo atelier, uno
stanzone soppalcato pieno di cianfrusaglie e rinfrescato da un mega ventilatore che ha dato il colpo di grazia ad una leggera bronchitina che mi tiravo dietro da settimane, e diverse telefonate per chiarire il contenuto di altrettante emails di cui mi ha inondato : i called u so we can go over the email...
Ma se mi scrivi perché ci dobbiamo anche parlare ?
Sorvolo sul progetto in cui dice di credere profondamente e per il quale ha già avuto, a suo dire, dei ritorni positivi da parte di eminenze dell'arte contemporanea locale ed italiana. Basterebbe, ma non ce l'ho, mandarvi la foto della faccia di Iduzzo mentre ci ascoltava discuterne nel suo atelier : is she crazy ?
Rientrati a Milano, il deserto. Secondo i media le città non si sono svuotate a causa della crisi ma, nel mio quartiere, siamo rimasti io, Franco il fruttivendolo, ed il giornalaio. C'era il farmacista ma è andato in vacanza anche lui.
Gli stranieri che ogni tanto fanno capolinea da queste parti, ci guardano, dall'alto dei bus a due piani per il sightseeing, come se fossimo una specie in via di estinzione : ma dove saranno tutti gli altri ? Fuggiti a causa della crisi ? Si, ma al mare.
Frequenti sono poi le conversazioni fra coloro che, rimasti in città in questo periodo, si scambiano occhiate d'intesa senza nemmeno conoscersi : Anche lei in città ?!! Ma non porta il bimbo al mare ? Anche se Milano è proprio bella adesso. Non c'è traffico, i mezzi sono frequenti, si trova parcheggio ...
Guardi, io a dire il vero sono proprio venuta a fare le ferie a Milano anche per un po' di frescura. Abito all'estero, a Taiwan, dove fa veramente molto caldo.
Ho capito, a Taiwan ... (ma io so che non ha capito e che si starà dicendo che questa, la sottoscritta, è proprio strana e poi da dove caspita viene ?) beh buone vacanze allora !
Anche a lei.
Poi ci sono quelli che a Milano in agosto decidono di restarci per scelta, e che magari hanno fatto comunque prima un po' di ferie, per cui sfoggiano ancora un colorito vacanziero e quelli che, invece, ci sono rimasti per forza ma che si autoconvincono che la città in agosto è veramente il top. Bianchi, tendenti al grigio, ti attaccano delle pippe allucinanti sul bonheur della metropoli estiva a dispetto del presunto calvario di chi è invece partito per mete vacanziere : ma si immagina quanta gente sulle spiagge o in montagna in questo periodo ? Deve essere un vero incubo.
Mah, io non sarei così categorica.
Comunque, mentre scrivo, sudo a causa di Caligola e rimpiango il mio meraviglioso deumidificatore Mitsubishi di Taipei. Ma almeno, così, mi riabituo al clima che troverò al mio ritorno in Asia, ormai prossimo, previo, però, breve soggiorno all'Isola d'Elba dove approderemo nel fine settimana. Eh si, mi sacrificherò anch'io per una settimana "da incubo" in un piccolo posto da favola con un mare meraviglioso. Certo, Milano in agosto resta, comunque, il top.
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