Arieccoci
Ieri sera sono quasi venuta alle mani con un giovane sbarbatello in scooter che mi ha tagliato la strada. Si è fermato e, ai miei ripetuti attacchi di clacson, ha reagito avvicinandosi al finestrino e minacciando di chiamare la polizia. Il tutto solo per fare lo splendido con la tipa che si stava scarrozzando.
Bene, io l'avrei abbracciato. Avevo proprio bisogno di un'iniezione di rabbia e di un sano diverbio "Italian style". La giornata di ieri aveva, infatti, preso una brutta piega e l'avrei trascorsa volentieri spalmata sul divano a non fare nulla. Per fortuna, ho dovuto portare Ming in ufficio da Iduzzo e ho deciso di prendere la macchina. Per fortuna. Ora sto meglio.
Bene, detto questo, mi scuso per la latitanza ma ho approfittato di questa settimana per finire un romanzo avvincente ambientato nella Hong Kong del dopoguerra e, complice un nuovo ipad tutto mio, per vedermi la replica di qualche puntatone dei nostri celeberrimi talk show d'approfondimento o, meglio, di "sprofondamento". Davvero tempo perso ma, in questi giorni, sono colpita da forte nostalgia e quindi tollero, persino, Gad Lerner.
Bene, io l'avrei abbracciato. Avevo proprio bisogno di un'iniezione di rabbia e di un sano diverbio "Italian style". La giornata di ieri aveva, infatti, preso una brutta piega e l'avrei trascorsa volentieri spalmata sul divano a non fare nulla. Per fortuna, ho dovuto portare Ming in ufficio da Iduzzo e ho deciso di prendere la macchina. Per fortuna. Ora sto meglio.
Bene, detto questo, mi scuso per la latitanza ma ho approfittato di questa settimana per finire un romanzo avvincente ambientato nella Hong Kong del dopoguerra e, complice un nuovo ipad tutto mio, per vedermi la replica di qualche puntatone dei nostri celeberrimi talk show d'approfondimento o, meglio, di "sprofondamento". Davvero tempo perso ma, in questi giorni, sono colpita da forte nostalgia e quindi tollero, persino, Gad Lerner.
Ma veniamo alla cronaca locale. Lady Ariberth è partita mercoledì, un po' tossicolosa a giusto completamento della sua esperienza taiwanese che credo sia stata intensa ed interessante, ma che la farà rinnamorare, almeno per qualche giorno, di Milano e dell'Italia.
Ho cercato di addolcirle gli ultimi giorni con un classico foot massage, in un piccolo centro vicino a casa, avvertendola che avrebbe potuto risultare, a tratti, doloroso.
Ho colto il suo sguardo allibito quando, all'ingresso, le hanno chiesto di cambiarsi e d'infilarsi un paio di braghette a fiori e quando, verso la fine del trattamento, il massaggiatore ha cominciato a prenderle a pugni il polpaccio : Mamma, è riflessologia. Fa solo bene ! Persino l'omone che le massacrava i piedi, le ha spiegato in cininglese che alcuni punti del piede sono collegati a precise parti del corpo e che, laddove fa male, signifa che quella parte del corpo ha dei problemi. This (is) head, le ha detto, pigiandole, se non mi ricordo male, l'alluce. Pain ? Yes. Problem in the head. Ma dai, mamma, proprio la testa ? Che strano ...
La sera, completamente inebetite dall'effetto rilassante post massaggio, siamo andate a vedere un bellissimo concerto della Taipei Simphony Orchestra alla solita Chiang Kai-Shek concert hall. Per fortuna l'inebetimento mi ha impedito di saltare alla giugulare del taxista idiota che, una volta salite, si è rifiutato di portarci a destinazione, blaterando cose incomprensibili ad Annie, la nostra concierge, che poi ci ha spiegato : Anna, (l)oad is closed, pa(l)ade, impossible the(l)e, take the tube.
Ho cercato di far loro comprendere che avrebbe potuto lasciarci nelle vicinanze e avremmo poi coperto la distanza mancante a piedi. Ma nulla. Il taxista non ne voleva sapere.
Tralasciamo il fatto che, all'inizio, non avesse nemmeno capito dove dovessimo andare, nonostante l'indirizzo della concert hall stampato in cinese sul biglietto ed il fatto che si tratti del complesso teatrale più grande di Taipei con una piazza delle dimensioni di Piazza Rossa a Mosca. E' come se un taxista romano non sapesse dove sono i Fori Imperiali. Unbelievable.
Morale siamo scese dal taxi ma ho, comunque, chiesto ad Annie di chiamarne un altro preavvisandolo della nostra destinazione.
E' arrivato un tipo molto distinto con guantini bianchi di cotone che ci ha comunque tenuto a precisare, scusandosi, che ci avrebbe lasciato un po' distanti dall'ingresso del teatro. Pazienza, please go, con lo sguardo incollato all'orologio perchè in netto ritardo. Non mi è mai capitato un taxista più lento. Ci mancava poco che scendesse e spingesse la macchina. Non si è mai visto uno così a Taipei dove, quando sali in taxi, speri di arrivare incolume a destinazione perchè guidano come dei pazzi.
No, io dovevo beccare l'ecologista dell'ultima ora. Quello che sogna di guidare un'auto ibrida proprio quando io devo andare ad un concerto. Oppure era reduce anche lui da un massaggio ai piedi rilassante.
Ca va sans dire che ci ha lasciato a soli tre metri dall'ingresso, riscusandosi di non avere adempiuto appieno ai suoi doveri di taxista. Meiguanxi, no problem, we can walk.
Taipei ...
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