Prime impressioni




La sensazione, dopo una manciata di giorni, è quella di essere stati catapultati da un posto caotico e in fast forward ad uno intorpidito e in slow motion. Il Covid certo non aiuta a vivacizzare l'atmosfera anche perché qui, se non l'avessimo ancora capito, non lo prendono seriamente, di più. Quando siamo usciti dalla quarantena, il Government mi ha annunciato che avrei potuto evitare d'ora in avanti di misurarmi la febbre tre volte al giorno e che non avrebbe più controllato che fossi ai domiciliari. Quello che non mi ha detto, però, è che mi avrebbe pedinato nei miei spostamenti fuori casa.

Ogni volta che si entra o si esce da qualche posto, negozio, ristorante e credo anche bagno pubblico, ma non ci sono ancora stata, bisogna registrarsi. Come? Scannerizzando con il telefono un codice a barre oppure strisciando la carta di identità in un lettore apposito. Al check-in non deve poi mancare il check-out per evitare di essere nuovamente sbattuti in quarantena nella remotissima ipotesi in cui qualcuno possa essere scoperto positivo quando tu, da quel posto, te ne sei già andato. A controllare i furbi - peccato che non ce siano - sono schierate due o tre security guards sempre molto gentili e sorridenti ma inflessibili.
Insomma mi ricorda tutto troppo l'Italia, ma anche Israele.
In metropolitana - i treni sono automatici perché pilotati a distanza, ne sono sicura, dal Government - l'avviso ripetuto ogni cinque minuti in inglese, cinese e tamil è di evitare di parlarsi, anche se non c'è una persona che non sia coperta quasi fino all'iride dalla mascherina. Regna il silenzio e nei vagoni la gente dorme, anche profondamente. Saranno almeno liberi di sognare?
Da ieri sono diventata anche io un'assidua frequentatrice della MRT di Singapore anche se sono una delle poche che resta, almeno per il momento, sveglia. Ho accompagnato i Wallach jr al loro primo giorno di scuola che direi è andato piuttosto bene visto che mi hanno già chiesto di andarci da soli in metropolitana con un paio di nuovi amici. Non se ne parla ancora per qualche mese.
Purtroppo, sempre a causa Covid, la scuola ha sospeso molte attività ed occasioni di socializzazione. Le attività del pomeriggio sono poche e online, come il nuoto. Mi è arrivata una mail dallo swimming club per sapere se fossi interessata ad un online land program. Ma cos'è? Bracciate nella vasca da bagno?
Last but not least, ieri, invece di trascorrere la mia prima giornata da sola in un caffè in preda ad attacchi di nostalgia che purtroppo colgono di sorpresa e fanno soffrire anche una expat veterana come me, mi sono infilata la famosa Playstation in una borsa di tela e, dopo tre cambi di linea e diversi km sotto il sole a picco, sono approdata in una zona industriale, nell'ufficetto di tale Stephen Chang che ha compiuto il miracolo e me l'ha rianimata.
Appassionato di musica classica e di Italia, era molto contento che lo fossi andata a trovare ed è stato davvero efficace ma soprattutto gentile. In segno di amicizia, mi ha regalato un nuovo cavo di alimentazione. Ci siamo scambiati i numeri di telefono. E' il mio primo amico.

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