Nuiok. Preludio

Non saprei davvero da dove cominciare. Domani è una settimana dal nostro approdo a Nuiok.
Sulla carta, ed è il terzo che racconto su questo blog, sarebbe dovuto essere quello, forse, più facile. 
In fondo ci siamo spostati di qualche chilometro con, come destinazione, una delle città più intriganti al mondo se non, forse, la più intrigante. Ho riscoperto tante amicizie che, assenti dalla mia vita per anni, guarda un po', si sono rifatte proprio vive in questo momento motivate, a quanto pare, da un irrefrenabile desiderio di venirmi a trovare.

Bene, per me questo trasferimento è stato, e lo è tuttora, il più difficile dei tre. Lo è perché mi sono lasciata alle spalle una vita che adoravo, una casa meravigliosa, ma soprattutto delle persone fantastiche che sono diventate, presto, la mia famiglia ed uno straordinario punto di riferimento e di appoggio.
Ora per chi, come me, cambia residenza, in media, ogni tre anni, non è semplice raggiungere un tale equilibrio, rimettersi in pista, investire del tempo in nuovi rapporti ma soprattutto in quelli giusti.
A Montreal tutto questo mi era riuscito e, proprio quando iniziavo a godermelo, tah tah, tempo di sloggiare.

Credo di avere il diritto al lamento e, qualche volta, alla lacrima silenziosa in doccia mentre, sotto casa, trivellano a mezzanotte l'intera strada quando, solo sette giorni fa, vivevo immersa nel silenzio e nel verde.
Ma questa è Nuiok, la città che non dorme mai e che non ti lascia dormire. La città che nei prossimi mesi e, forse, anni farà da cornice alle nostre avventure.

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