To buy or not to buy ?

Il mondo è piccolo. Quante volte l'ho pensato incrociando persone che conoscevo nei posti più disparati, scoprendo che amici diversi si conoscevano a loro volta e via discorrendo. Ieri mi è successo anche qui. 

Approfittando di una mezz'ora d'aria per quattro passi lungo Sherbrooke Avenue in quello conosciuto come Victoria Village, mi sono infilata in uno dei miei negozi preferiti di oggettistica simpatica quanto inutile. Avvicinandomi ad uno scaffale con decorazioni natalizie, ho notato un donnino di spalle che frugava in una grossa boccia di vetro contenente dei mini alberelli di Natale di legno. 
Ho atteso per qualche minuto che si levasse dai piedi per poter dare un'occhiata anch'io quando si è girata verso di me con un alberello in mano : "Qu'est c'è que vous pensez madame, il est mieux celui ci ou celui la ?" Sono sbiancata. Oh my God, ancora lei, non è possibile ! 

Ci eravamo già incrociate esattamente un anno prima in una zona diversa della città. Era quasi Natale e, allora, mi aveva bloccato in un grande magazzino per sottopormi l'acquisto di un portacarte per la figlia, architetto, che viveva a Parigi e che sarebbe tornata a Montreal per le vacanze. "Qu'est-c'è que vous en pensez Madame ? Je lui ai fait un petit bureau dans sa vieille chambre ... " E poi mezz'ora di dettagli sul colore delle pareti della stanza, sul tipo di legno del tavolo conditi con note personali sul suo rapporto con questa figlia a distanza. Ne ero uscita provata e stravolta. Ma ogni impulso di buttarle li un consiglio qualunque o, ancora meglio, una scusa per liberarmene era stato smorzato da "Merci de votre aide. Vous voyez je suis une pauvre vieille dame de 84 ans ..." E questa è una tendenza di alcune persone non più giovanissime, quella di fare leva sull'età. No lei, cara signora, era probabilmente una piattola indecisa anche a trentacinque. Conosco delle sue coetanee che hanno ancora un sacco di energia e di piglio. 
Ovviamente l'ha rifatto anche ieri dopo avermi ammorbato per venti minuti evidenziandomi inesistenti differenze fra gli alberelli davvero tutti uguali per poi passare a quanti, secondo me, ne avrebbe dovuto prendere. Uno, Madame, ne prenda uno, vada in cassa e mi conceda ancora cinque minuti di pace prima di andare a recuperare mio figlio in biblioteca. Ma no, impossibile. Non convinta mi ha descritto, anche in questo caso, l'ambiente in cui avrebbe inserito questi dannatissimi abeti di legno.
"Vous voyez, j'ai préparé une petite table sur la quelle j'ai déjà mis les rois mages et des bougies rouges, alors je pense que ça serait bien de mettre à côté ce petit sapin." Madame, io raramente ho sentito di un'idea più geniale. Adesso, però, per favore prenda sto stramaledetto sapin e sparisca.
Finalmente si decide e, con l'alberello in mano si avvicina alla cassa ma, non contenta, alla giovane cassiera ignara espone nuovamente i propri dubbi e racconta dei suoi Re Magi.
La tipa mi guarda divertita ma non sa che, mentre io sarò ormai a casa dopo essermi bruciata la mia ora d'aria quotidiana, lei rimarrà in compagnia della nonnina indecisa fino all'orario di chiusura. E che, prima o poi, la nonnina in quel negozio tornerà. Oppure se la beccherà in un altro posto durante la pausa pranzo. Per quello che mi riguarda, se è vero che non c'è due senza tre, in guardia !

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