Serata storta

E poi non mi dovrei deprimere. Qualche settimana fa, una ragazza russa che conosco mi ha chiamato per propormi di andare insieme al concerto di Andrea Bocelli. Si, Andrea Bocelli. Ho accettato perchè non mi andava di fare la snob, data la mia scarsissima vita sociale. E poi bisogna ammetterlo. Quando si vive così lontano da casa si sviluppa, inconsciamente, un amor di patria che andresti a vedere anche Nino D'Angelo.
I biglietti per Andrea, però, sembravano quasi tutti esauriti. Ne rimanevano pochi e cari. Pazienza, mi sono detta. Ci vado comunque. E così mi è stato consegnato il mio preziosissimo biglietto.
Tre giorni fa, la mia "amica" mi informa che deve rientrare in Russia urgentemente. Sorry, sorry ma, a questo punto, io sarei andata insieme ad una sua amica ed il marito, che non conosco. Pazienza, mi sono detta. Ci vado comunque.

Ieri sera, esco presto, il concerto iniziava alle 19.00, orario comodossimo, e salto sul primo taxi, direzione Taipei Arena, una specie di palazzetto anonimo per concerti ed eventi. Il taxista, all'inizio di pessimo umore, si è poi rassenerato e mi ha comunicato in cinese che non sapeva dove si trovasse quest'arena. L'ho capito solo dieci minuti dopo che cercava disperatamente di mettere insieme parole in cinese ed inglese per farmi arrivare il messaggio.
No problem, gli ho detto e ho tirato fuori il mio magico i-phone per fargli vedere dove dovessi andare.
Una volta risolto il problema, il tipo non ha smesso di parlarmi in un inglese, che nulla aveva da invidiare al mio cinese. Una conversazione assurda. Do you have children, gli ho chiesto. Child(l)en ? come per dire non so di cosa stai parlando. Yes, ho insistito io, babies, daughters, sons. Ah yes, mi ha detto lui, I have 35.
Ok. Escludendo l'ipotesi che avesse veramente 35 figli, ho pensato che mi volesse dire che il maggiore  aveva 35 anni. Ma poi ha aggiunto : My wife is 45yea(l)s old. Può mai avere avuto un figlio a dieci anni ? Ho annuito e abbiamo cambiato discorso.

Sono così approdata alla Taipei Arena. La sala era mezza vuota (meno male che i biglietti erano quasi tutti esauriti) ed il mio posto laterale, di fianco al palco, percui non si vedeva un'emerita cippa. Dell'altra amica e di suo marito manco l'ombra (e pur non conoscendoli li avrei immediatamente individuati). E quindi di nuovo sola, tanto per cambiare.
Il concerto è iniziato con l'orchestra, locale, diretta da un italiano tirato fuori da una casa di riposo che aveva la presenza scenica di un paramecio. Tra le sue mansioni anche quelle di andare a prendere Bocelli, accompagnarlo sul palco e riportarlo dietro le quinte dopo ogni brano. A fare loro compagnia una cantante lirica, apparsa subito dopo la prima aria, tutta vestita di rosso che avrebbe potuto essere, di primo acchito, Bocelli vestito da donna. Magari ! Sai che colpo di scena. Avrebbe ravvivato una performance veramente deludente. L'acustica era pessima e in più, dai due mega schermi montati a lato del palco, veniva proiettato il tutto ma con il video sfasato rispetto al suono. Sembrava cantasse in playback. I taiwanesi erano in sollucchero e facevano ciondolare le teste, rapiti dagli acuti di Andrea. Io fissavo l'orologio attendendo con impazienza che arrivasse l'intervallo per svignarmela. Avrei potuto anche scappare prima, tanto lui non mi avrebbe visto.
Sono tornata a casa smadonnando e giurando a me stessa che non mi farò più fregare. Certo, se venisse Nino D'Angelo ...