Eccomi
Il riepilogo delle puntate precedenti ve lo risparmio ma diciamo che l’ultimo anno e mezzo è stato particolarmente turbolento tanto che ho pensato di fare delle ricerche e scovare qualcuno a cui in una vita precedente sono stata sulle palle, a cui ho fatto uno sgarbo o che ho offeso per chiarirsi e implorarlo di smetterla con i suoi scherzi di cattivo gusto. Ho chiesto anche a Chat GPT che sa tutto ma al momento nessuna risposta. La cosa che mi fa sorridere è che sono andata avanti per anni, ormai sono quattro abbondanti, a rispondere “il posto più tranquillo del mondo” a chi mi chiedeva com’è Singapore quando invece è stato ed è di tutte le città in cui ho vissuto quella che mi ha sfibrato di più a livello personale. Non scendo nei dettagli perché al momento ho solo voglia di evadere e di distrarmi piuttosto che di elucubrare e di deprimervi anche perché il mio blog ha sempre avuto, in fondo, come obiettivo quello di farmi e farvi sorridere.
Quello che vi posso dire è che, in controtendenza rispetto agli ultimi quindici anni, noi siamo ancora qui sull’isola dove il sole sorge e tramonta sempre alla stessa ora, dove fa sempre caldo e si perde la cognizione del tempo, dove sono più ossessionati dal cibo di noi italiani, dove le auto non sono mai sporche, dove si scusano in anticipo di riceverti forse in ritardo, dove non si litiga mai per strada, dove fanno fiducia al loro governo perché, diciamolo, se la merita anche, dove si costruisce il futuro tanto che sembra di stare su un’altra galassia.
E così caro blog torno da te “cambiata certo un po’ diversa” da quando ti ho creato nei miei primi giorni a Taipei, in crisi, perché non trovavo le zucchine e la ricotta per fare la pappa a Matteo. Diciamo che il livello di sfide nel corso degli anni si è fatto un attimo più impegnativo ma sicuramente ricotta e zucchine non sono più state un problema e di questo sono molto sollevata.
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