Si ricomincia
Con un trasloco vale la stessa regola del parrucchiere che mi ha spiegato mio cognato quando vivevo in Israele, quella delle 72 ore. Per le prime 72 ore sarai insoddisfatta del nuovo taglio poi comincerà a piacerti. Mi succede esattamente la stessa cosa quando entro in una casa nuova. I primi tre giorni sono sempre un incubo ma poi va meglio.
In un primo momento sono solo già stanca all’idea di vedere i movers vomitarmi scatoloni ovunque, penso seriamente al divorzio in molteplici occasioni, rimpiango di avere detto al coniuge in quella calda giornata di settembre di tredici anni fa: ma si dai partiamo, sarà una bella esperienza come famiglia.
E non è che la cosa migliori con il tempo e con l’esperienza. Dopo dieci traslochi internazionali uno pensa ok la prossima volta sarò più preparata e andrà meglio. No, il copione è sempre lo stesso solo che io sono più anziana con decisamente meno energie ed entusiasmo di una volta. Ho solo accettato che l’unico modo per evitare il burn-out è quello di procurarsi, nell’ordine, una bottiglia di grappa da cui ciucciare piccoli sorsi quando senti che ti stanno abbandonando le forze o che sei pronta ad uccidere il coniuge con una pentola, statisticamente sempre uno dei primi pezzi che salta fuori per primo dagli scatoloni, una vaschetta di gelato ma con gusti belli pannosi e grassi - cioccolato e nocciola i miei preferiti - non i sorbetti e una bottiglia di Fiori di Bach or rescue remedy. Con questo pacchetto, ve lo assicuro, è fattibile.
La grappa mi ha aiutato a mantenere la calma quando Mr Wang, il capo dei movers, che a settembre in fase di imballaggio casa vecchia aveva conquistato il mio cuore portandomi un hamburger con patatine per pranzo perché you wolk too hald (traduzione: te stai a fà un mazzo tanto), mi ha distrutto una delle mie lampade preferite. I suoi solly, solly con espressione genuinamente contrita perché si rendeva conto che nei miei occhi c’erano fiamme al posto dei cuori di settembre, non sono bastati e l’ho lasciato.
Sono rimasta con Iduzzo con cui alla fine ho un rapporto molto solido tranne quando si tratta di entrare in una casa nuova. Le nostre strategie per affrontare lo sbarco degli scatoloni sono infatti diametralmente opposte. Lui è ossessionato e disturbato dalla vista degli scatoloni - forse era un pacco nella vita precedente - e quindi vuole svuotarli tutti subito sparpagliando il contenuto per casa e a caso, cosa che mi fa partire l’embolo. Questa compulsione impegna tutta la sua corteccia cerebrale per cui qualsiasi altra cosa o persona diventano irrilevanti e invisibili. Lo esalta solo il numero di cartoni appiattiti ed impilati sul pavimento pronti per il macero. Guarda quanti!!, esclama eccitato, condividendo inutilmente il suo entusiasmo con me che osservo il caos che ha creato soffocando pericolosi istinti nel gelato. Te ne svuoto ancora un paio. Ok? - Non ti azzardare.
Io invece preferisco procedere scatolone per scatolone riponendo il contenuto di uno prima di svuotarne un altro, metodo che mi pare davvero inattaccabile o sbaglio?
E’ vero che sono anche quella che se trova un vaso deve andare a comprare due fiori da metterci dentro - a questo giro me li hanno regalati - o se scopro dei libri devo riporli già in ordine per autore e genere quando i letti non sono ancora montati. Posso capire che questa cosa mandi il compulsivo in tilt ma psicologicamente mi aiuta moltissimo a rompere il ghiaccio con uno spazio nuovo che così inizio gradualmente a sentire mio.
Per i miei tre compagni di vita invece “casa” significa un wifi potente soprattutto in bagno.
Possono vivere ovunque e in qualsiasi condizione basta che ci sia. Altrimenti si aggirano per casa come tigri in gabbia. Hanno dovuto aspettare le famose 72 ore perché arrivasse Assam, il tecnico Singtel che è stato accolto con l’eccitazione riservata ad una celebrità.
Comparso lo spicchio con le tre linee su tutti i dispositivi, i loro animi si sono placati ed è tornata la serenità, anche la mia soprattutto quando sono rimasta finalmente sola e ho realizzato che anche a questo giro ce l’avevamo fatta e che siamo pronti a riempire di momenti e di ricordi anche questa nuova casa.
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