Il birthday party

In queste ultime settimane di permanenza a Nuiok, il mio cervello ha attivato la funzione COSE CHE NON MI MANCHERANNO DI QUI per permettermi di affrontare anche questo ennesimo cambiamento con una relativa dose di serenità e di entusiasmo. 
Praticamente quest'applicazione ricerca, individua e riporta alla memoria solo aspetti, abitudini, spaccati e personaggi della mia vita nuiorkese che ho sempre digerito a fatica.
Uno, fra tutti, le feste di compleanno degli amici dei miei figli. In un anno, credo di essermene schiacciate almeno una ventina e tutte, salvo rare eccezioni, hanno sempre seguito lo stesso tipo di format.

L'invito arriva, di solito, un paio di mesi prima della data prefissata e viene rigorosamente spedito via email attraverso uno dei tanti siti che offrono questo servizio fra cui il più popolare sembra essere Paperpost. Imperativo è dunque non solo rispondere con un clic su ATTENDING o NON ATTENDING ma anche, nel primo caso, inserire la data in agenda per non dimenticarsene completamente, come mi è successo in un paio di occasioni.

La festa è sempre organizzata fuori casa dato sia il numero di partecipanti, bisogna invitare tutta la classe, sia la diffusione di posti che, per un costo pari ad uno stipendio medio italiano, ti organizzano l'evento a tema, dal calcio alla danza passando per il cartonage.
La durata della festa, specificata sull'invito, è di norma di un'ora e mezza, massimo due, ed è così suddivisa : 
1. Ingresso e accoglienza da parte di un paio di organizzatori dell'evento che ti requisiscono subito il regalo, lo gettano in un enorme sacco nero dei rifiuti che sarà alla fine consegnato al festeggiato.

2. Intrattenimento di circa un'ora con attività varie a cui partecipano tutti i bambini con grande entusiasmo ad eccezione, spesso, del festeggiato o della festeggiata che si aggirano spersi e stravolti dagli eventi. In più gli organizzatori stessi danno un taglio decisamente militaresco alla festa un po' per gestire il gruppo, un po' perché, facendo questo di lavoro, io credo che loro, i bambini, ormai li odino.

3. Pizza e torta finale ambiziosamente decorata all'esterno ma ripiena di spugna al suo interno e dunque immangiabile. 4. Distribuzione dei Party Favours, sacchettini pieni di minchiate destinate, in tempo brevissimo, alla pattumiera e congedo senza, ovviamente, nessun saluto da parte del festeggiato, festeggiata o, per lo meno, dei relativi genitori.
Ora può darsi che anche in Italia ormai le feste di compleanno dei bambini si siano ridotte a questo ma io serbo ancora ricordi di quelle a cui ho partecipato in gioventù, quando ancora gli inviti si facevano al telefono o scritti a mano, e l'intera faccenda aveva un tocco più umano e personale.

Domenica è il mio turno, purtroppo. Nonostante io speri sempre che, cadendo il 30 giugno e quindi ben oltre la fine della scuola, la festa di Matteo mi possa essere risparmiata, il figlio in questione ci pensa già a novembre dopo essere stato alle prime dieci dei suoi compagni di classe più vecchi.
Scartata l'ipotesi festa al parco con, per l'esattezza, casetta da costruire sull'albero come da richiesta del mio futuro seienne, un po' per l'incertezza del tempo in questa stagione, un po' per il rischio di arresto se anche avessimo trovato l'occorrente nel Brico locale, mi sono fatta coraggio e ho deciso di organizzare tutto qui a casa. Folle. Qualche ripensamento per il gesto avventato l'ho avuto nei giorni scorsi ma devo anche confessare che, contrariamente alla tradizione, non ho invitato tutta la classe ma solo i dieci compagni meno odiosi di mio figlio, forse un paio persino simpatici, ed amici esterni alla scuola. Mi sono affidata ad una società che si chiama PARTY SOLVERS e che mi ha promesso di mandarmi, per un'oretta, un mago ed un tipo che dovrebbe intrattenere i piccoli vandali dal distruggere il mio futuro ex appartamento. Li ingozzerò poi di pizza e di torta gelato fino a disfarmene con un bacio sulla guancia ma senza sacchettino di minchiate. E ovviamente ho pensato anche ai genitori che, se proprio non avranno nulla di meglio da fare che restare nei paraggi, potranno optare per un bicchiere di vino al posto del solito succhetto di frutta caldo con la cannuccia. Ed io già so che si fermeranno tutti e sarà un gran casino ma pazienza. Ma c'è il rischio che ci si diverta e, devo essere sincera, sono pronta a correrlo anche per insegnare, ogni tanto, a questi nuiokkesi come si sta al mondo o, per lo meno, al mio.

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