Road trip o resort ?




Negli ultimi giorni mi è capitato di leggere un paio di articoli con suggerimenti su come affrontare, nel modo migliore, un lungo viaggio in macchina con bambini. Inutile dire che noi abbiamo fatto esattamente l'opposto. E, forse, l'avremmo fatto anche se li avessi letti prima di partire perché sto sviluppando una forma di allergia a tutti i forum e alle rubriche dedicate al "good parenting", ossia cosa fare e cosa non fare per essere un buon genitore. Sculacciarli è giusto oppure ne faremo dei serial killer ? Meglio che dormano con o senza il cuscino ?

Geniale ! ...
Consigli ed opinioni che, secondo me, più che aiutare, confondono e tormentano : avrò fatto la cosa giusta ? No, è sicuro, ma pazienza. L'importante è seguire comunque l'istinto, navigare a vista e sperare di arrivare al compleanno successivo.

mi sento meglio ora 
E così è stato per il road trip. In teoria, avremmo dovuto avere più o meno un'idea, almeno, delle soste notturne e procedere ad un booking preventivo, attraverso i vari Trip Advisor, Expedia ma, visto che anche questi siti li trovo snervanti (il tempo che perdi a leggere tutte le reviews di chi è stato in quell'albergo o in quell'altro ce l'ha solo mio suocero che è in pensione) siamo andati a naso. E ci è andata bene sempre tranne una sera che siamo finiti in un motel di cartapesta gestito da coreani ma il nostro amore per l'Asia ci ha disorientato.
Per il resto abbiamo trovato facilmente, lungo strada, B&B ed alberghi in ordine e molto puliti.
Io, poi, ho sviluppato una passione per il motel. Questo luogo meraviglioso per il viaggiatore individualista che non ha voglia di perdersi in chiacchiere alla reception oppure in qualche frase di circostanza con sconosciuti in ascensore o nei corridoi. Si arriva, si prende la chiave e si parcheggia davanti alla propria stanza. Tempi di trasbordo valigie e nani dimezzati. Ti dimentichi qualcosa in macchina, puoi uscire a recuperarla anche in mutande. Il concetto di vita in simbiosi con la propria auto, molto americano e da me particolarmente apprezzato, oltre ai motel si estende ad alcuni bed&breakfast e ai cosiddetti cottage dove è evidente il tocco personale della proprietà in alcune scelte d'arredo. Il più interessante l'abbiamo scovato a Murray sull'isola di Prince Edward. Nome mirabolante, H.View Chateau, per una serie di casette disseminate in un giardino e gestite dalla Signora Moore, un'amabile nonnina che, nei suoi cottage, ha optato per un arredo decisamente retro con pizzi, tappezzeria, un mangia cassette che ha particolarmente colpito Ming (Mamma, ma questo cos'è ?) e, la cosa più esaltante, una doppia tenda floreale puramente decorativa per la doccia. Commoventi anche tutti i messaggi scritti con mano un po' tremolante sparpagliati per la casa per spiegare funzionamenti vari, tipo il tostapane, o come spegnere il ventilatore, senza i quali non ce l'avremmo veramente mai fatta.

Della stessa età della Signora Moore anche molte cameriere dei vari ristoranti che hanno avuto il piacere di averci ospiti. Dopo qualche tentativo di mangiare in posti un po' carini e raffinati, ci siamo rassegnati a nutrirci nei Family Restaurant dove i bambini possono esprimere tutta la loro creatività e, ad un succo che vola, non vuoi scavarti una fossa e scomparire per la vergogna. Qui, le cameriere oltre ad essere sopra i settanta, per essere assunte, devono avere anche almeno due nipoti a testa e, quindi, essere bambino-predisposte, il che significa portare bicchieri di plastica, cannucce, chili di tovaglioli, pastelli colorati e sorridere sempre.
La nostra permanenza al ristorante è stata comunque sempre molto rapida. Ai primi segni d'insofferenza, ho preferito, al dressage accompagnato da strilla e pianti, la fuga, ma solo dopo aver buttato giù il fondo della mia birra quotidiana.
Molti pasti sono stati invece consumati, per comodità, in auto con un risultato che vi lascio immaginare. Quando ho trovato delle carote nelle mie scarpe a fine giornata e Tommaso è quasi affogato in un milkshake che si è rovesciato in faccia ho capito che, forse, non stavamo andando nella giusta direzione. 


La tenda della Signora Moore
I pizzi della Signora Moore
La prova più dura è stato l'intrattenimento durante le trasferte più lunghe ma sempre sarò grata a colui che ha inserito l'optional "schermo dvd" sui sedili posteriori della nostra macchina. Al momento ho commentato con un "ma che esagerazione", poi però, dopo essermi ricreduta sull'opzione "riscaldamento volante" quando abbiamo raggiunto i -20 e ho rischiato di perdere le falangi per ipotermia, non ho potuto che apprezzare il silenzio dei nani imbambolati davanti ad uno dei loro video preferiti.
Certo, all'ennesimo passaggio dello stesso dvd, alternato con ore di "Le tagliatelle di nonna Pina" su cd, ho sentito pervadermi da un indomabile stato d'insofferenza per cui avrei volentieri strappato i fili di codesti aggeggi, scaraventandoli fuori dal finestrino.
Ho poi desistito perché i pianti che ne sarebbero seguiti mi avrebbero spinto ad atti che avrei pagato penalmente.
Insomma, il road trip con bambini è un'esperienza intensa e divertente, a tratti, ma la prossima volta ascolterò i miei amici più scaltri, quelli che forse le leggono queste rubriche sul "parenting" e che, per l'estate, hanno scelto la formula "all inclusive" in un bel resort al mare.


Commenti

  1. Le cose viste con gli occhi dei bimbi fanno un altro effetto, non trovi?
    Noi quando viaggiamo facciamo il gioco delle cose che iniziano con.....
    Dopo un po' io però divento insofferente.

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  2. Ben tornata sul sito frequentato da noi ....tenni. Se mi avessero detto di scommettere, nel riaprirlo, avrei vinto un milione di dollari!
    ?????

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    1. Mannaggia. La prossima volta allora devi scommettere assolutamente ! ciao

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