Appunti di viaggio #1

Rientrati a Montreal da quasi una settimana, mi sono ripromessa di organizzare i miei appunti di viaggio ma il tempo è scarso. Li butto lì un po' a caso ma, spero, con qualche foto, di dare un'idea complessiva del nostro viaggio. Cinquemila chilometri di verde, di oceano e di aragoste. Spazi sconfinati in cui i giardini delle case sono mediamente grandi come il Parco Sempione. Gente non tranquilla, di più, gentile, semplice e pulita.



Note su Prince Edward Island (quell'isoletta sull'Atlantico)
Credo che La P di P.E.I. (Prince Edward Island), la più piccola provincia canadese, stia anche per "precisi", "peso" e "people".

1."Precisi" perché, dal nostro approdo sull'isola, ho avuto la forte sensazione di trovarmi sul set del Truman show o a Paperopoli, dove i giardini delle case sono immensi prati curatissimi e tenuti, mi perdonino i filofrancesi, "all'inglese". Prati ovunque, anzi l'intera isola sembra solo un immenso prato interrotto dai viali di accesso alle case e da piantagioni di patate, qui estesissime.
E le case sono,quasi tutte uguali, in legno bianco, proprio come nei fumetti. Molte le ho riviste uguali, esposte in enormi Castorama lungo le poche autostrade, dove si possono acquistare e poi assemblare in loco. 
Sono precisi, persino, nel modo di stendere il bucato all'esterno, con i capi ordinati cromaticamente sulla corda, dai più chiari ai più scuri.
L'unico posto dove, finalmente, c'è un po' di sciatteria è Lennox Island, una lingua di sabbia dove abitano i Mi'kmaq, ossia uno dei tanti gruppi aborigeni, conosciuti anche come First Nations, che viveva da queste parti prima di essere cacciato dai colonizzatori europei. La discriminazione e la marginalizzazione di questa gente è una questione ancora irrisolta oggi. Giustamente ancora contrariati, i Mi'kmaq non sembrano molto accoglienti nonostante la mia guida suggerisse un giro dalle loro parti per interessanti prodotti di artigianato locale. L'unica ragazza avvicinata per strada per un'informazione ci ha quasi sputato. Li capisco e li rispetto. Almeno loro rivendicano i propri diritti in maniera civile e, a quanto mi risulta, non violenta.



2."Peso" perché non ho mai visto una concentrazione di obesi come qui.
Condizione imprescindibile per potersi immergere nell'acqua gelata dell'oceano.
Tuttavia quando leggevo di "whale watching" non avevo idea che non occorresse andar per mare. Di cetacei ambulanti ce ne sono un sacco sulla terraferma.
Certo, l'alimentazione non aiuta. Se non facessi attenzione, credo che avrei già preso trenta chili in dieci giorni.
Dal pane con burro che ti servono come appetizer, alle patatine fritte, passando dal pesce che, davvero abbondante da queste parti, non ti verrà mai proposto alla griglia con un filo d'olio. No è rigorosamente pan fried oppure affogato nella panna di un delizioso chowder. Allora ripieghi su di un'insalata che di solito è condimento con, si, alla fine magari sotto anche due foglie di lattuga cosi grandi che ci potresti dormire dentro. 
E, ovviamente, porzioni con cui potresti sfamare mezza Africa. 

Ma la spiegazione più concisa ed efficace me l'ha data Wesley, un tricheco dalle sembianze umane, che gestisce il "Whale watch tour" di Pleasant Bay sulla costa nord- ovest della Cape Breton Island in Nova Scotia. Alla mia domanda : What do you do in winter ? (Quando nevica e non c'è un turista), mi ha risposto : We sleep and get fat
Wesley, che potrebbe essere uno dei personaggi di un film dei Cohen brothers, viene dall'Ontario dove, online, ha conosciuto la sua attuale moglie. Per amore, si è dunque trasferito in cul ..., in questo posto semi sconosciuto sul mare dove ci saranno tre case e la sua barca capitanata da un altro tricheco, che ci ha accompagnato a vedere le famose balene. 
È stata una fantastica terapia d'urto per il mio mal di mare. La barchetta, per raggiungere questo stramaledetto hotspot ( si chiamano così le zone dove vengono quotidianamente avvistati i cetacei), si è quasi disintegrata per la velocità con cui veniva spinta in modo da arrivare il prima possibile e non doverci, così, rimborsare quei 35 dollari a cranio nel caso in cui non le avessimo più viste. 
Ho quasi sputato lo stomaco in acqua mentre cercavo di evitare di dovermi buttare a ripescare Tommaso costantemente pronto al tuffo. Poi, eccole, ste balene. Balene ?! Grossi delfini neri, che però, tecnicamente, si chiamano "Fin whale" e quindi nessun rimborso. Poco importa. Sei esemplari che ti nuotano di fianco, improvvisando un piccolo  show di salti fuori dall'acqua e di spruzzi, hanno eccitato i nani e, ammettiamolo, anche gli adulti. Il rientro, in compenso, quasi a vela per recuperare sul gasolio buttato via all'andata, è stato lunghissimo ma più tranquillo.



3. "People" Sostanzialmente, sull'isola, vivono pescatori e pensionati. I primi sono cotti dal sole, con l'occhio vitreo da alcol e delle mogli gigantesche anche molto giovani.
I secondi, invece, sono persone che, a fine carriera, hanno lasciato posti anche molto lontani per stabilirsi qui e, in molti casi, gestire motel e campeggi. 
A North Rustico, un paesino della costa nord, siamo inciampati su Alexander, un irlandese sulla settantina, che, non potendoci ospitare nel suo albergo perché "fully booked", ci ha praticamente invitato a dormire a casa sua. Un'inspiegabile e sorprendente simpatia per il paese originario di Iduzzo lo "compelled", come ci ha ripetuto diverse volte nel suo incomprensibile irlacanadese, a trovarci a tutti i costi una sistemazione. Restia, comunque, a dormire in quattro a casa di uno sconosciuto, ho sfoderato tutta la mia diplomazia per cercare di menare le tolle senza offenderlo. E' stata dura. Ha insistito fino a portarci a casa sua perché conoscessimo la moglie, un grazioso donnino con un caschetto di capelli bianchi e gli occhiali che, però, più che partecipe sembrava travolta dall'eccessiva ospitalità del marito. "We have so much food in the fridge, please join us !" continuava a ripeterci lui
Ma è mai possibile ? State sulle palle a tutti, specialmente in questo momento, e proprio stasera dovevo imbattermi in un filo israeliano ? mormoravo in italiano a Iduzzo, mentre ricominciavo a lottare per liberarmi dalla ostinata gentilezza di Alexander. Per fortuna la moglie (le donne sono sempre più scaltre e veloci) mi ha capito al volo, gli ha messo la classica mano sul braccio e l'ha dolcemente invitato a darsi pace e a tacere. 
Ed è stato un bene perché alla fine abbiamo trovato un "cottage" in un posto splendido dove siamo rimasti ben due notti, ospiti di un gingy che, ad ogni nostra frase, rispondeva: it's alright. Avrei potuto dirgli che gli avevamo stirato la moglie con la macchina, che i bambini avevano incendiato il "cottage" e lui, molto gentilmente, mi avrebbe sorriso con un it's alright. O forse no. 



Commenti

  1. Che paesaggi meravigliosi, splendidi, dai colori brillanti. Le case sono bellissime, mi piacciono molto, fa strano pensare che se le assemblino loro. Se cresce il grano significa che un po' caldo lo fa...o no?
    Mi colpisce sempre molto il fatto che i nativi siano stati sterminati e confinati, mi rattrista sempre sapere e leggere le loro storie, poche in verità i libri a loro dedicati, ma struggenti.

    RispondiElimina
  2. Hai forse letto . Alice Munro ? Anna C.

    RispondiElimina

Posta un commento

Post più popolari