Moms & Boxes



Gli ultimi mesi dal nostro rientro post vacanze natalizie sono stati un po' turbolenti.
Ve ne accennerò nei prossimi giorni perché, solo a pensarci, mi vengono il mal di schiena ma soprattutto pericolosi istinti omicidi.

Parliamo invece d'altro. Da gennaio entrambi i miei figli sono a scuola fino alla stessa ora, le tre del pomeriggio, e questo è stato il traguardo più significativo della mia vita da quasi sei anni a questa parte.
Le mie giornate si sono accorciate di una manciata di chilometri, due viaggi in meno da casa a scuola, ma allungate in termini di tempo da dedicare a me stessa. Un lusso.
La quantità di cose che sono riuscita a portare a termine senza interruzioni varie ha dell'incredibile. 
Lavatrici a parte, che ancora contraddistinguono una parte importante della mia giornata tipo, sono andata un po' a zonzo per la città, ho coccolato la mia nuova macchina fotografica che mi dà un sacco di soddisfazioni perché, da grande, farò la fotografa e terminato un paio di libri che avevo iniziato un paio di anni fa.

Ma il progetto a cui sto dedicando le mie energie e che mi frulla in testa da qualche anno si chiama Moms & Boxes.
E che cosa caspita è ? direbbe e, difatti, ha commentato Lady Ariberth. 
Moms & Boxes è un gruppo, o come si direbbe adesso una community, di mamme esuli e raminghe come me che si mette a disposizione di altre madri esuli e raminghe, a Nuiok da poco, per darsi una mano nella vita di tutti i giorni.
Nei miei frequenti spostamenti, la fase di approdo in una nuova città, dove non conosci praticamente nessuno, è la più difficile perché ti devi ricostruire, da sola, una rete di riferimenti necessari alla sopravvivenza quotidiana specialmente con bambini piccoli.
Esistono posti dove questa fase di aggiustamento è più facile per diverse ragioni: la comunità expat è più contenuta, la città più piccola ed i locali più amichevoli ed espansivi. E questo non è certamente il caso di Nuiok. 

Otto mesi dal mio arrivo e, al di là di rapporti squisiti con sconosciuti, il mio portiere, la cassiera del supermercato, la tipa del lavasecco, la vigilessa all'angolo con la scuola, tutti diversamente americani, per quanto riguarda altri esemplari, all'apparenza più simili a me, i risultati sono decisamente scarsi. 
Cordiali e pronti alla battuta per strada, i nuiokkesi sembrano, salvo eccezioni, piuttosto inclini ad una totale indifferenza nei confronti degli altri esseri umani, mascherata da una esasperata propensione al sorriso e, talvolta, da uno scambio goffo e superficiale. Insomma proprio non ci sanno fare.
Dall'ascensore dove nessuno rivolge un saluto di cortesia ai compagni di un viaggio che durerà, alla fine, solo pochi secondi, alle conversazioni di cortesia, fuori da scuola, interrotte bruscamente senza nemmeno una formula di congedo.

Diversi anni di palestra alle spalle, a cominciare dai miei trascorsi a Taipei, mi hanno abituata a dipendere e a frequentare essenzialmente me stessa cercando, nel gruppo di personaggi che frequento quotidianamente, al massimo due o tre persone con cui si crea un'immediata sintonia e che, caso strano, sono quasi sempre straniere. 
E' successo anche qui a Nuiok ma ci è voluto del tempo perché prima di dedicarsi ai rapporti sociali, bisogna organizzare la propria famiglia, dalla scuola ad un'affidabile babysitter che, in assenza di nonni o cugini, ti garantisca un paio d'ore di ossigeno alla settimana.
E allora mi sono detta che sarebbe comodo se ci fosse in ogni città, a partire da Nuiok, un gruppo di amiche che, avendo condiviso come te l'esperienza di adattarsi ad una nuova realtà, si rendano disponibili ad accoglierti e ad orientarti, fornendoti informazioni, dritte e suggerimenti.
Esistono le cosiddette relocation agencies che ti trovano scuola, casa e ciao ma sono, spesso, gestite da locali o comunque da persone che, al massimo nella loro vita, si sono spostate di quartiere e anche con qualche esitazione. 
Su internet abbondano siti con informazioni per expat oppure gruppi virtuali ai quali ci si iscrive senza mai peraltro vedere una faccia e che magari non abiti dall'altro capo del mondo ma solo qualche strada più in là.

Lo scopo di Moms & Boxes è meno globale, ad eccezione del blog, e ce ne sono diversi in questo ambito, che mi piacerebbe potesse raccontare ulteriori esperienze di madri globetrotter, ma più locale e pratico : dare una mano e, nella migliore delle ipotesi, fornire l'elemento di cui si sente maggiormente la mancanza, quando sradicati dal proprio ambiente, e cioè gli amici. 
Se ci riuscirò, anzi riusciremo, ne sarò felice. 
Per il momento, se foste curiosi di capire come io trascorra le mie serate, potete cliccare su www.momsandboxes.com, sito fatto in casa e, ovviamente, in progress per il quale ringrazio la mia amica Rossella che, in tele assistenza da Milano e, nonostante abbia un'agenzia di comunicazione da gestire, mi ha fornito dritte essenziali.

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