Antibiotico e birthday party

Non sono scomparsa. Mi sono solo ammalata proprio ora che è arrivata l'estate. 
Da bambina, non mi ammalavo mai, mai una linea di febbre, sempre a scuola. Talvolta ricorrevo a subdoli trucchi, come riscaldare la testa del termometro, per rubare una giornata a letto e farmi coccolare.
Da grande, però, le cose sono un po' diverse. Intanto, per riuscire a mettersi a letto, bisogna raggiungere un alto livello di malessere che renda necessario, a questo punto, l'intervento del coniuge perché si occupi dei nani al posto tuo. Cosa che Iduzzo ha fatto con estrema disponibilità, dirigendo, ma stravolgendo, allo stesso tempo, la grande macchina domestica.
E così, mentre giacevo febbricitante auspicando solo un po' di silenzio e di quiete, non riuscivo a distrarre la mente dal casino che mi avrebbe atteso non appena ristabilita.

Ho capito che avrei dovuto ricorrere a dei potenti rimedi chimici per rimettermi in piedi il più velocemente possibile, e quindi ad un medico. Ma a chi ?
Purtroppo, una delle pochissime cose della vita all'estero che, ancora, mi mette un po' a disagio è l'utilizzo delle strutture sanitarie locali. Senza contare il problema di parlare dei propri acciacchi in un'altra lingua. 
Qui la buona vecchia Asl non esiste. Possiamo criticare il sistema sanitario nostrano ma, per certi versi, è molto più semplice ed efficace. A Montreal esistono delle cliniche tipo Asl dove, però, i tempi di attesa per una banalissima visita sono lunghissimi e le chances di essere seguiti da un solo medico praticamente vane. Ci si affida così alle strutture private, dove si paga ma almeno non si muore nell'attesa che arrivi il tuo turno. 
Nel mio caso, visto che non riuscivo a stare in piedi, mi sono affidata ad un servizio di medici a domicilio. Mai più. È arrivato, probabilmente a cavallo, un tizio uguale al buon vecchio Giuseppe Verdi con, nella borsa degli strumenti, ancora delle siringhe di vetro. Mi ha visitato, non ci siamo capiti e se ne è andato prescrivendomi dell'oppio ... ops del cortisone, che io, ovviamente, non ho preso perché mi sembrava un po' eccessivo per un'influenza. Ma forse lui non sapeva ancora che sono stati inventati gli antibiotici.
Antibiotici che mi sono stati invece prescritti dal medico da cui sono andata qualche giorno dopo a fare un check-up gentilmente offerto dall'azienda di Iduzzo. E sono, così, sopravvissuta.

Ancora un po' provata dai postumi influenzali sono finalmente ricomparsa all'asilo dove, però, non ero ancora in forma per affrontare madrolandia capitanata da Singapore che, anche molto gentile, è però una vera cava fià (si scrive così)? : Hi Anna, hai visto che hanno aperto la piscina del centro sportivo ? SI. Hai già iscritto Matteo al corso di nuoto ? NO. Se vuoi ti do il numero di telefono di un istruttore privato che ho preso per mia figlia ... probabilmente perché prevede di farle fare la traversata atlantica entro settembre.

Ad ogni modo, in questo momento, di piscina non se ne parla anche perché sono alle prese con un nuovo challenge sociale (già affrontato a febbraio da Singapore con un notevole livello di ansia) : l'organizzazione della festa di compleanno di Ming prevista per fine mese. Il cosiddetto Birthday Party che è, qui, una cosa molto seria e strutturata, tanto per cambiare. Dimenticatevi due telefonate o un invito a voce come si usava ai miei tempi. Adesso bisogna consegnare dei veri e propri inviti a tutti i bambini della classe che, nel mio caso, sono ben quindici. E bisogna farlo con un certo anticipo per essere sicuri di ricavarsi un posticino nell'agenda fitta di corsi di calcio, nuoto, arte, karate, musica che pare contraddistingua tutti gli amici di Ming. Ho quindi deciso di fare la festa di domenica un po' perché così ci sarà anche Iduzzo, un po' perché spero che con il bel tempo molti se ne vadano fuori città e quindi declinino l'invito.

Poi, e qui la cosa si fa più interessante, bisogna pensare all'intrattenimento. 
A tutte le feste a cui ho portato Matteo, c'erano o il clown che faceva degli animali con i palloncini o il mago o la fatina. 
Singapore ne aveva intervistati una decina prima di scegliere l'intrattenitore più adatto all'avvenimento, quello che, ne era sicura, sarebbe riuscito a distrarre i mocciosi per una buona oretta.
Il top, però, l'abbiamo raggiunto martedì scorso quando Matteo è tornato a casa con l'ennesimo invito ad un birthday party che si terrà fra una settimana.
La madre, che ho ringraziato via email, mi ha specificato che l'intrattenimento previsto per l'occasione saranno dei "reptiles", rane, lucertole, serpenti ed un pitone. Pardon ? Si, dei rettili. Ora io mi chiedo come sia messa una che pensi a degli schifosissimi animali per divertire dei bambini di quattro anni. Dei cani, dei conigli, dei pony, no? Troppo scontati? E va bene dai, se proprio vuoi, te lo diamo il premio "eccentricità".

Io, però, non cedo. Nessuna tigre, nessun leone, nessuna orca assassina nella vasca da bagno come, a questo punto forse dovrei, ma qualche semplice intrattenimento casalingo, forse un po' old style ma spero efficace. Preferisco investire di più nel buffet, di solito molto scarno da queste parti con torte alte un piano ma di gomma, e in palloncini. 
Anche gli inviti, se mai riuscirò a stamparli dall'ebreo ungherese per cui esistono solo gli inches e non i centimetri, saranno basic ma personalizzati. Nessun supereroe, nessun guerriero ninja.
Insomma, se va tutto secondo i piani, alla fine, non verrà nessuno. Sarà un successo.




Commenti

  1. Quella dei rettili poi è esagerata....una festa normale no??? Perchè la festa di compleanno deve diventare una gara a chi fa qualcosa di diverso? Forse i bimbi preferirebbero la semplicità....forse.

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  2. Non vorrai mandare Matteo al "reptiles party" per rischiare di creargli un inutile spavento a vita? Di alla madre in questione di avvolgersi un serpente intorno al collo e stringere forte...
    La nonna un po' preoccupata. Anzi un po' tanto!

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  3. Sei perfida!!!Ah,ah!! Anna C.

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